Mozione di sfiducia, la replica di Falcomatà: 'Chi mi punta il dito, ne punta tre contro se stesso'

Il primo cittadino risponde punto per punto alle tante critiche: 'Io funambolo? Anche a mio padre gli attribuirono questo aggettivo'

Consiglio comunale fiume con oltre sei ore di dibattito all’interno dell’aula Battaglia di Palazzo San Giorgio di Reggio Calabria.

Dopo le numerose e dure critiche rivolte al primo cittadino da parte dei consiglieri comunali di opposizione e la difesa di quelli di maggioranza, Giuseppe Falcomatà prende la parola al termine del primo consiglio del 2024

“E’ stato un consiglio comunale molto animato. E’ vero che sono state settimane difficili per tutti, ma come ha puntualizzato il consigliere Sera sono state settimane in cui la macchina amministrativa non si è mai fermata.

 La vostra richiesta di conoscere la nuova giunta mi è sembrata sempre una sorta di provocazione più che una reale volontà di conoscere la situazione.

Tra le varie definizioni che mi avete attribuito c’è quella di funambolo. Mi è molto cara questa definizione perchè ben circa 25 anni fa un giornalista definì mio padre funambolo. Anche quelli erano anni in cui il dibattito politico sul futuro, anche all’interno della maggioranza, era molto acceso.

Rispetto alla mia attività in giro per la città, mi dispiace che sia anche questo oggetto di critiche ma continueremo ad essere in città per comunicare quello che si sta facendo e soprattutto per relazionarsi con i cittadini come fatto oggi alla scuola di San Brunello.

“L’elemento principale dei miei sopralluoghi è proprio la presenza e la partecipazione dei cittadini e di prendere contezza dei problemi reali. Questo è il vero ruolo del sindaco, quello di stare a contatto con la città.

Quanto alle opere pubbliche ferme al palo, ascoltando le vostre parole mi è sembrato di rivivere quei momenti davanti ad una piattaforma televisiva in cui ti consigliano di rinnovare l’abbonamento. Bene, invito chi critica i cantieri ‘fermi al palo’, a rinnovare l’abbonamento perchè le tante opere inserite nel vostro elenco sono in corso e tutt’altro che ferme.

Rispetto invece alle settimane trascorse che abbiamo vissuto e rispetto alle discussioni del Partito Democratico dico: ma consiglieri, in quale famiglia non si discute? Nonostante i litigi, se si continua a stare insieme e a costruire ea provare ad allargare la famiglia, il motivo è che c’è una condivisione di fondo, di idee, di valori e di proposte. Tutte condizioni che fanno superare momenti concitati.

Non entro nel merito dei 16 punti della mozione di sfiducia e mi limito a dire che per ciò che concerne la maggioranza di questa minoranza è una mozione contro voi stessi atteso che molti di voi per lungo tempo hanno ricoperto ruoli di primo piano all’interno di questa amministrazione comunale. Avete elencato tante cose e mi sarei aspettato anche ‘Falcomatà mi ruba la merenda, Falcomatà non mi passa il pallone e Falcomatà non mi fa seguire la lezione…‘.

Bene, chi oggi mi punta il dito, ne punta tre contro se stesso e quindi si dovrebbe parlare almeno di corresponsabilità.

Dobbiamo adesso continuare a dedicare tempo ai cittadini che per ben due volte ci hanno dato la loro fiducia. Non ci faremo adesso mai tirare dentro il terreno dello scontro, della provocazione, della rabbia e della politica misera fatta dell’attacco e non del confronto. La maggioranza sta insieme perchè ha una storia comune, fatta di idee, di ideali e non fatta di cavalieri della luce, dello zodiaco o di Power Rangers.

E quando a volte questa consapevolezza si affievolisce sarà sufficiente ricordare la nostra storia e sarà sufficiente recuperare l’orgoglio dell’appartenenza perchè noi siamo quelli che hanno salvato il Comune dal dissesto e siamo quelli che hanno salvato le società miste rendendole pubbliche. Noi siamo quelli che riaprono gli asili pubblici, siamo quelli che investono oltre 15 milioni per le persone fragili, siamo quelli che hanno speso un miliardo per le opere pubbliche e siamo soprattutto quelli che tengono lontano la ‘ndrangheta da questo Palazzo e non mi sembra una cosa così scontata. Siamo quelli che stanno sempre dalla stessa parte”.