Natale a Reggio tra buoni propositi, inaccettabili ritardi e 'cattivissimi' Grinch

I buoni propositi iniziali svaniscono nel nulla. Fallito l'ambizioso progetto del Natale, adesso si cercano soluzioni last minute

Natale a Reggio, che confusione.

A sole due settimane dal 25 dicembre, la città in riva allo Stretto, è tra le poche, forse l’unica in Italia, in cui non si ha ancora contezza di un programma definito, dettagliato e noto alla città.

L’amministrazione comunale non poteva che arrivare impreparata al Natale, vuoi per il rientro a fine ottobre del primo cittadino Falcomatà ‘ex sospeso’, vuoi per il mancato accordo nella formazione della Giunta, vuoi per l’ormai consueta e tradizionale mancanza cronica di programmazione, che accompagna, alle nostre latitudini, ogni attività del settore pubblico.

Agli enormi ritardi e ai soliti errori, i reggini sono ormai abituati e iniziare dopo gli altri, sarebbe stato l’ultimo dei problemi. E Reggio se ne sarebbe fatta una ragione, anche quest’anno.

Purtroppo però alla lentezza e ai ritardi fisiologici della macchina del Natale 2023, si sono aggiunti altri nodi, a quanto pare oggi molto difficili da sciogliere. Insomma, una vera matassa, i cui intrecci, diventano adesso quasi impossibile da sbrogliare.

Natale a Reggio, dai buoni propositi di Svi.Pro.Re al fallimento dei villaggi

Tutto parte dalla scelta coraggiosa della Metro City di affidare l’organizzazione del Natale, alla Svi.Pro.Re. Decisione più che sensata, anche a detta di alcuni consiglieri di opposizione. La società infatti aveva già organizzato eventi di prestigio e di successo come il Festival dell’aria ed il giro ciclistico della Città Metropolitana ed è anche nella sua ragione sociale la promozione del marketing territoriale, del turismo e delle bellezze del territorio.

Al suo interno, a capo del team della Svi.Pro.Re, c’era anche un ottimo manager (Michele Rizzo), tra i più apprezzati del territorio che, nel ruolo di amministratore unico, avrebbe fatto da regia al Natale. La società in house, vero motore nell’organizzazione degli eventi natalizi, avrebbe dunque, nell’idea iniziale, aiutato, spinto e indirizzato i due Enti (Comune e Metro City) nella gara del Natale. Fin qui, nulla di strano. Anzi.

Il programma era ricco ed articolato e prevedeva ben cinque villaggi e avrebbe animato il centro città e non solo ma purtroppo però si è deciso di non presentarlo alla città. I buoni propositi e gli auspici erano tanti e dei migliori anche per i più scettici, nonostante, lo ripetiamo, l’enorme ritardo.

All’11 di dicembre però, ad eccezione delle luminarie sul corso e dell’albero acceso, rimane solo una grande amarezza. La città è spenta e smarrita, con le uniche casette ‘off-limits’ montate al Duomo, le cui porte si sarebbero dovute aprire il giorno dell’Immacolata. E così il primo dei cinque villaggi ideati da Svi.Pro.Re. rimane ancora incredibilmente chiuso.

Natale a Reggio, uffici ed Enti ‘in tilt’. Per la ‘gioia’ dei Grinch…

Come già riportato su queste pagine, il motivo della mancata apertura sarebbe da ascrivere ad un ‘corto circuito’ tra enti, Comune e Città Metropolitana.

Alla base del disaccordo ci sarebbe un atto, una convenzione non ancora sottoscritta, in grado di regolamentare i dettagli delle autorizzazioni di occupazione del suolo pubblico nonchè i tempi e le modalità di assegnazione delle casette ai vari operatori.

Al caos e al rimbalzo di responsabilità tra uffici, si sono aggiunti, come se non bastasse diversi fattori tra tensioni iniziali di alcuni politici ed incapacità amministrativa e gestionale di molti altri.

Prima con il mal di pancia del consigliere metropolitano di maggioranza Filippo Quartuccio, poi con il doppio accesso agli atti del duo Armando Neri- Mario Cardia ed infine, ciliegina sulla torta, con le seguitissime dirette di Massimo Ripepi, pronto a battagliare anche a Natale. Tutti abili nel farsi la guerra, ma poco o affatto operativi nel risolvere i problemi.

I tre consiglieri di opposizione, che legittimamente oggi vogliono vederci chiaro, appaiono nei panni dei ‘cattivissimi Grinch’, guastafeste del Natale reggino.

Insomma, un vero peccato per Reggio e i reggini. La città, dopo due anni di limbo, si sarebbe meritata molto di più. Ma del resto, l’amore nei confronti della propria città e lo spirito di servizio è roba per pochi. Ad altre latitudini la magia e il romanticismo del Natale avrebbe prevalso, imponendo un maggiore ‘spirito di squadra’ ma tant’è.

Il Natale a Reggio, ad oggi, rappresenta l’ennesima occasione persa. Ancora una volta assistiamo ad una mancanza di visione, ad una insensata incapacità di fare squadra, ad un eccesso di personalismi ed irragionevoli egoismi che hanno portato oggi ad un Natale, tutt’altro che felice e dal sapore amaro e in chiave tipicamente ‘riggitana’.