Natale a Reggio, sfumano i mercatini (ancora vietati) ma restano le luminarie

Le intenzioni della giunta stoppate dalle faq del Ministero: sono da intendersi come eventi fieristici, quindi vietate

L’intenzione dell’amministrazione per creare un minimo di clima natalizio c’era. La delibera della giunta era stata pure approntata (e pubblicata) ma, come detto nel precedente articolo, il tutto era strettamente legato alle esigenze di sicurezza e sanità pubblica derivanti dell’emergenza sanitaria in atto.

È stata l’assessore alle Finanze e alle Attività produttive, Irene Calabrò, a precisare che l’esecutivo non voleva farsi trovare impreparato alla eventualità di mettere in piedi qualcosa che richiamasse la festività tanto attesa, e non solo dai piccoli, in questo anno particolare. Ma poi, le faq del Ministero hanno chiarito i contorni delle limitazioni diramate con l’ultimo Dpcm a firma del capo del Governo.

MERCATINI DI NATALE, LE PRECISAZIONI DEL GOVERNO

Infatti, il Ministero ha chiarito che le manifestazioni locali a carattere commerciale, come i mercatini di Natale, e quindi di natura fieristica, “realizzati fuori dall’ordinaria attività commerciale in spazi dedicati ad attività stabile o periodica di mercato, sono da assimilare alle fiere e quindi vietate”.

In realtà l’assessorato competente aveva già informato gli operatori commerciali e gli ambulanti che aspettavano con ansia un verdetto che ai più appariva scontato.

REGGIO CALABRIA: LUMINARIE SI, MERCATINI NO

Dunque, di tutta la delibera approvata dalla giunta rimangono in piedi soltanto le luminarie.

“Per le luminarie è stata attivata già la gara e sono arrivate già le prime offerte – ha detto l’assessore Calabrò -. In questa settimana dovrebbe già esserci l’esito. Ovviamente saranno allestite in forma più soft, ma daremo un segno di atmosfera natalizia alla città, perché è giusto, non solo per chi ci abita ma anche per i commercianti che potranno in qualche modo giovarsi di un ambiente che potrebbe aiutarli a rilanciare le proprie attività”.

Insomma, ci abbiamo creduto anche noi, forse creando qualche aspettativa in più nella cittadinanza. Per questo ce ne scusiamo con gli interessati, sicuri di aver agito nella completa buona fede.