Naufragio migranti in Calabria, sale il bilancio delle vittime

Si prova a ricostruire quanto accaduto nella notte della tragedia. La Guardia costiera: "Nessuna segnalazione telefonica è mai pervenuta"

E’ di 64 vittime, 23 delle quali identificate – 22 afgani ed 1 siriano – il bilancio, al momento, del naufragio del barcone avvenuto a Steccato di Cutro domenica all’alba. I dati sono forniti dal Centro coordinamento dei soccorsi aperto nella Prefettura di Crotone.

L’ultimo corpo recuperato è quello di un uomo di circa una trentina d’anni, trovato sulla spiaggia di Steccato di Cutro. I minori morti sono 14 e altrettanti sono quelli sopravvissuti. Tra loro 5 sono ricoverati, 6 sono al Cara di Isola Capo Rizzuto, uno, che ha detto di avere 17 anni, è stato fermato come presunto scafista, e 2 non accompagnati portati in strutture idonee.

Proseguono, intanto, le ricerche, condotte con due vedette sempre a mare. Stamani hanno operato anche due elicotteri, uno della Capitaneria di Porto ed uno della Polizia di Stato. Le ricerche continueranno anche nella notte. I ricoverati in ospedale sono 15.

La sera di sabato 25 febbraio un velivolo Frontex ha avvistato un’unità in navigazione nel Mar Jonio, che “risultava navigare regolarmente, a 6 nodi e in buone condizioni di galleggiabilità, con solo una persona visibile sulla coperta della nave”.

Il velivolo ha inviato la segnalazione al punto di contatto nazionale preposto per l’attività di ‘law enforcement’ (la Guardia di finanza, ndr), informando, tra gli altri, per conoscenza, anche la Centrale operativa della Guardia Costiera di Roma”.

Si è attivata quindi la Gdf per intercettarla. Alle 4.30 circa sono giunte alla Guardia costiera alcune segnalazioni telefoniche da terra relative ad un’imbarcazione in pericolo a pochi metri dalla costa. I Carabinieri, precedentemente allertati dalla Gdf, giunti in zona hanno riportato alla Guardia Costiera l’avvenuto naufragio.

“Questa – sottolinea la Guardia costiera – è la prima informazione di emergenza pervenuta alla Guardia Costiera riguardante l’imbarcazione avvistata dal velivolo Frontex”.

La Guardia costiera specifica quindi che “nessuna segnalazione telefonica è mai pervenuta ad alcuna articolazione della Guardia Costiera dai migranti, presenti a bordo della citata imbarcazione, o da altri soggetti come avviene in simili situazioni”.

A seguito delle segnalazioni ricevute è stato immediatamente attivato il dispositivo Sar, sotto il coordinamento della Guardia Costiera di Reggio Calabria, con l’invio di mezzi navali e aerei, uomini e mezzi terrestri, nella zona indicata. Le attività di ricerca e soccorso in mare proseguono senza soluzione di continuità anche con impiego di squadre di sommozzatori e con il concorso dei Vigili del Fuoco e delle Forze di Polizia.

fonte: ansa.it