'Ndrangheta ed elezioni, Gratteri a La7: 'La mafia è più forte della politica'

"Il mafioso è sempre sul territorio, al contrario della politica assente". L'intervista di Nicola Gratteri a La7

Il capo della Procura di Catanzaro, Nicola Gratteri è stato ospite, nella serata di ieri 7 gennaio, alla trasmissione ‘Di martedì‘ andata in onda su La 7.

Tutto parte da ‘La rete degli invisibili‘ l’ultimo libro scritto a quattro mani con Antonio Nicaso, che sta riscuotendo, così come i suoi predecessori, grandissimo successo. Giustizia e legalità sono però i temi cardine del 2020. Tanti gli interventi e le risposte agli italiani da parte di Gratteri, fulcro del discorso? L’operazione di qualche settimana fa paragonabile, solamente, al maxi processo di Palermo. Sono stati, infatti, più di 300 gli arrestati tra mafiosi, politici e imprenditori. Ai microfoni di La 7, Gratteri spiega:

“Questa è un’indagine come le altre, dove si contesta il capovolgimento dei rapporti. 20-25 anni fa erano i mafiosi a cercare i politici, adesso avviene l’esatto opposto per avere pacchetti di voti, appalti o altri benefici. Questo cosa vuol dire? Che sul piano sostanziale oggi la ‘ndrangheta è più forte della politica”.

Parole forti, che trovano però il consenso del pubblico in studio e (probabilmente anche di quello a casa). Gratteri prosegue:

“Un candidato politico mediamente 5-6 mesi prima delle elezioni, un capo ‘ndrangheta è presente sul territorio 365 giorni l’anno, quindi il mafioso da risposte parziali, drogate, clientelari ma da risposte. Al contrario della politica che, in alcuni luoghi, è completamente assente e quindi lascia spazio alle manovre della ‘ndrangheta che è libera di spostare i voti a destra e sinistra per le elezioni dei sindaci, della giunta comunale, regionale fino ad infettare la cosa pubblica”. 

Ma cosa spinge un comune cittadino a rivolgersi alla mafia nel periodo delle elezioni? A spiegarlo è sempre il procuratore della Repubblica di Catanzaro:

“Si dice spesso che nelle 48 ore che precedono le elezioni i candidati facciano ‘patti con il diavolo’ per paura di non farcela. Ma negli ultimi anni, ciò che accade è che la mafia stessa stabilisce chi far sedere all’interno dei palazzi istituzionali”.

Spesso sottovalutata e declassata a fenomeno locale, Gratteri ricorda in tv lo spaventoso potere della ‘ndrangheta:

“La ‘ndrangheta è l’unica mafia presente in tutti i continenti del mondo. E’ presente, in modo sistematico, dal 1975 anche in Piemonte, in Lombardia, in parte dell’Emilia Romagna è ormai radicata in ‘sistemi clone’.  Le regole sono sempre le stesse, in qualsiasi parte del mondo si muova, la ‘ndrangheta riesce ad avere lo stesso brand”. 

Nel dibattito televisivo che vede protagonista anche Marco Travaglio, direttore de ‘Il Fatto Quotidiano’, trova spazio anche la conversazione riguardante la prescrizione. Ecco cosa ne pensa Nicola Gratteri:

“Nel 2020 parlare di prescrizione, amnistia, indulto non è da paese civile. Non dovrebbero essere utilizzati questi termini. Io avrei bisogno di un sistema giudiziario dove i fascicoli non dovrebbero rimanere fermi su di una scrivania per 5-6 anni. Nel 2020, in Italia abbiamo 4000 carabinieri che la mattina si svegliano ed anzichè andare a fare indagini sono costretti a fare i notificatori”.

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