'Ndrangheta e droga, le mani della Calabria in Liguria: 26 arresti

Violenze per imporre controllo su traffico droga. Monopolio dei De Marte-Gioffrè, i nomi dei soggetti arrestati: diversi i residenti nel reggino

Dall’alba di ieri, militari del comando provinciale di Imperia, del Gico di Genova e dello Scico della Guardia di Finanza stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 26 persone per traffico di sostanze stupefacenti e associazione a delinquere di stampo mafioso.

Per 23 di loro è scattata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere mentre 3 sono destinati ai domiciliari. Diciassette degli indagati arrestati sono accusati di essere componenti di una associazione per delinquere diretta da esponenti della famiglia De Marte – Gioffrè, originaria di Seminara e collegata ad articolazioni di ‘ndrangheta residenti in Calabria, da anni radicati nella zona di Diano Marina (Imperia).

Di seguito i nomi dei soggetti arrestati o ai domiciliari, riportati da Riviera.it

Domenico Gioffrè, 30 anni, nato a Palmi, residente a Diano Castello;

Giovanni De Marte, 26 anni, residente a Diano Castello;

Michela De Marte, 27 anni, residente a Diano Castello;

Antonino Laganà, 20 anni, nato a Polistena e residente a Seminara (Reggio Calabria);

Lorenzo Onda, 29 anni, di Sanremo;

Giovanni Chimienti, 43 anni, residente a Diano Marina;

Emanuela Surace, 46 anni, residente a Taggia;

Lorenzo Chirco, 32 anni, residente a Diano Arentino;

Johnny Loda, 26 anni, di Sanremo;

Vincenzo Santarpia, 30 anni, residente a Diano Castello;

Giovanni Striglioni, 56 anni, residente a Santo Stefano al Mare;

Nicolò Striglioni, 25 anni, residente a Santo Stefano al Mare;

Andrea Ziella, 31 anni, residente a Molini di Triora;

Leonardo Randy Nieto Fiss, 39 anni, cubano, residente ad Albenga;

Guillermo Galo Tobar Niemes, 34 anni, nato in Ecuador e residente a Cervo;

Arcangelo Antonio Raso Casanova, 39 anni, nato in Francia: due indirizzi di residente a Riva Ligure e a La Trinité, in Francia;

Robert Josè Capa Marquez, nato in Ecuador, 34 anni, residente a Casaletto Ceredano (Cremona);

Daniel Ciulla, 34 anni, residente a San Bartolomeo al Mare;

Alessandro Casa, 34 anni, residente a Diano Marina;

Indrit Shaba, 28 anni, albanese, residente a Diano Marina;

Giuseppe Scarcella, 29 anni, di Cinquefrondi (Reggio Calabria), residente a Cosoleto (Reggio Calabria);

Gianluca Cavalcante, 46 anni, residente ad Arma di Taggia;

Gaetano Gianis, 31 anni, nato a Oppido Mamertina (Reggio Calabria), residente in Francia;

Agim (detto Jimmy) Kuci, albanese (alias Agim Myftari), 39 anni;

Eugers Nezha, 22 anni, albanese, residente a Diano Castello;

Monica Poretti, 26 anni, di Imperia;

Elvis Collaku, 30 anni, albanese, residente a Chiusavecchia;

Ayiob Gbali, nato a Città di Castello (Perugia), ma residente a Sanremo.

Violenze per imporre controllo su traffico droga

L’organizzazione sgominata dalla guardia di finanza era operativa nella zona di Diano Marina dal 2020 e si occupava di acquisto, coltivazione, trasporto e rivendita di cocaina, hashish e marijuana. Per le loro attività gli indagati avevano a disposizione diverse abitazioni usate per le riunioni operative durante le quali si decidevano approvvigionamenti di stupefacente, trattative con i fornitori e gli acquirenti ma anche per custodire, confezionare e cedere lo stupefacente.

Per sviare le indagini l’organizzazione usava criptofonini e auto in affitto. A volte la droga veniva trasportata caricandola su pullman che viaggiano sulla tratta Reggio Calabria-Ventimiglia. I finanzieri durante le perquisizioni hanno anche trovato una pistola.

Gli investigatori hanno documentato che gli indagati agivano con modalità di tipo mafioso: imponevano il proprio controllo sui traffici di droga nell’area di Diano Marina e dei comuni vicini attraverso violenze e minacce – talvolta anche con le armi – e mediante l’evocazione del nome della famiglia De Marte-Gioffrè per costringere gli acquirenti a pagare gli acquisiti di stupefacente.

Uno degli indagati è accusato di concorso esterno perché si sarebbe attivato per ottenere informazioni sulle dichiarazioni rese da un componente della associazione nel corso del procedimento penale scaturito a seguito del suo arresto, contattando direttamente sua madre e poi informando il gruppo criminale di quanto appreso, e poi avrebbe segnalato in tempo reale all’associazione l’arresto di un sodale, dopo poche ore dalla sua esecuzione.

Avrebbe infine aiutato Domenico Giuffrè, uno degli indagati, a riciclare il denaro ottenuto dal traffico di droga nella gestione di slot machine. Agli indagati vengono contestati 56 episodi di acquisto, cessione, trasporto di quantitativi di cocaina e marijuana, nonché di coltivazione di marijuana. E poi lesioni, furti di mezzi di trasporto, estorsione, minaccia, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Sequestrati oltre 800 mila euro e immobili

Gli investigatori del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf di Imperia hanno intercettato oltre 100 utenze telefoniche, pedinato gli indagati e ascoltato conversazioni ambientali per accertare che Domenico Gioffrè, pur agli arresti domiciliari, insieme a Giovanni De Marte e ad altri componenti della famiglia De Marte, gestiva il traffico di droga avvalendosi di canali privilegiati contigui alla ‘ndrangheta. Il centro operativo e decisionale dell’associazione era la residenza della famiglia De Marte a Diano Castello (Imperia).

Le indagini hanno accertato che lì i vertici dell’associazione prendevano le decisioni sulla quantità di stupefacente da acquistare, venivano organizzati nel dettaglio i viaggi in Calabria per l’approvvigionamento della droga, veniva tagliata e nascosta la cocaina, venivano ricevuti e riforniti gli spacciatori a disposizione del sodalizio e venivano portati a forza i clienti morosi o gli spacciatori infedeli, per essere minacciati o picchiati.

Nei confronti di 18 indagati è stato disposto anche un sequestro preventivo per equivalente per l’importo complessivo di 866.400 mila euro bloccando 128 rapporti bancari, 18 autoveicoli e 12 motocicli, 6 immobili e 39 terreni a Diano Marina (Imperia), San Bartolomeo al Mare (Imperia), Cassano delle Murge (Bari), Trapani, Marsala (Trapani) e Misiliscemi (Trapani).

La Guardia di Finanza sta procedendo a perquisizioni delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova e Imperia in altre località dell’Imperiese ma anche nel varesotto, in Emilia Romagna e in provincia di Reggio Calabria..

Coinvolti anche minori, Tribunale: “per la prima volta in Liguria organici a associazione”

Tra le persone coinvolte nell’operazione Ares 2021 ci sono anche due persone che erano minorenni all’epoca dei fatti e che sono state arrestate. “E’ la prima volta – spiega la procuratrice della procura del Tribunale per i minorenni Tiziana Paolillo – che in Liguria emerge la diretta partecipazione di persone minorenni in fenomeni criminali associativi di tale caratura”.

Dalle indagini è emerso che gli arrestati, nonostante la giovane età, erano inseriti con stabilità, ruoli ben precisi e posizioni di rilievo all’interno dell’associazione di cui conoscevano le finalità e i metodi riconducibili alle organizzazioni mafiose.

fonte: ansa.it