Nuova giunta Falcomatà, provocazione del Pd. Zimbalatti-Quartuccio, mal di pancia evidenti

Mantenere le 4 postazioni e gli assessori dell'attuale giunta la provocazione del Pd, Falcomatà cederà? Intanto c'è da gestire una doppia patata bollente...

La tempesta..prima della quiete. Bisogna invertire gli avvenimenti rispetto alla celebre poesia di Leopardi per sintetizzare la situazione e il clima tra Palazzo San Giorgio e Palazzo Alvaro. Falcomatà avrà probabilmente benedetto il viaggio a Roma che lo vede impegnato in vicende non legate alla composizione della nuova giunta e più in generale a tenere unita una maggioranza che sembra sempre più slegata e in preda alle tensioni.

Sono palesi e sempre più rumorosi i mal di pancia ad esempio dei due consiglieri comunali e metropolitani Filippo Quartuccio e Nino Zimbalatti. Il primo, ha lasciato polemicamente l’aula ieri nel corso del consiglio metropolitano, forse a causa del disaccordo nel delegare gli eventi natali a SviproRe, decisione che lo relega in secondo piano, al pari di quanto accade al Comune con il consigliere Marcantonio Malara.

Pronto ad aprire una rottura ufficiale con la maggioranza è Nino Zimbalatti. L’ex assessore, già nel giorno del rientro, era stato chiarissimo: “La mia fiducia non è incondizionata”. Propositi che vedono concretezza negli atteggiamenti degli ultimi giorni: dalle punzecchiature via social sul ‘maltempo’ con chiaro riferimento al clima che si respira dentro Palazzo San Giorgio, alla volontà (secondo quanto emerso) di non votare il bilancio consolidato se prima non verrà affrontata in modo dettagliato la discussione in Commissione Bilancio.

Proprio in relazione alle commissioni senza presidente, oggi non si sono tenute le sedute di Bilancio e Pari opportunità, quest’ultima presieduta sino all’addio dall’ex consigliera comunale Teresa Pensabene (che ha fatto ricorso per rientrare a Palazzo San Giorgio). Il presidente del consiglio Enzo Marra ha convocato, secondo quanto raccolto, una riunione dei capigruppo per giovedi pomeriggio, probabilmente per discutere proprio della questione delle commissioni senza presidenza.

Bucata la scadenza rispetto al bilancio consolidato (3o settembre) considerati i 20 giorni di anticipo per la discussione in commissione prima di poter essere approvato in consiglio, si è già al limite per poter approvare il consolidato entro il 2023, altro nodo da sciogliere per Falcomatà, il quale auspicava e comprensibilmente immaginava un rientro più soft.

Mal di pancia, commissioni senza presidente…e la giunta da comporre. Nessuna novità di rilievo nelle ultime 48 ore, le parti si aggiorneranno entro questa settimana dopo il doppio incontro (Falcomatà-Irto-Morabito e successivamente la riunione flash del Pd, senza il sindaco) dei giorni scorsi.

Trapelano però indiscrezioni rispetto alle intenzioni che il Pd avanzerà a Falcomatà nel corso del prossimo incontro, ovvero il mantenimento delle 4 postazioni con gli attuali assessori, Rocco Albanese, Lucia Nucera, Mimmo Battaglia e Angela Martino. Una provocazione più che una reale proposta, con la vera intenzione però di spuntarla per un compromesso che veda la fumata bianca tra le richieste di Falcomatà (due sole caselle) e l’attuale situazione, tradotto con 3 postazioni dem nel nuovo esecutivo.

Da capire se Falcomatà cederà alle richieste del Pd, avvicinando così la soluzione dell’intrigo-giunta, o se resterà fermo sulle proprie posizioni, ribadendo che saranno soltanto 2 le caselle da assegnare ai dem. In quel caso non sarebbe da escludere una rottura tra le parti, con le prime minacce velate (per il momento soltanto ‘sospirate’…) di sostegno esterno all’amministrazione, o di separazione futura con Falcomatà e di conseguenza il sindaco che sarà invitato a trovare una nuova collocazione politica.

Un nome che potrà favorire l’accordo tra Falcomatà e il Pd, secondo alcune indiscrezioni, è quello del prof. Francesco Russo, ex assessore regionale, profilo gradito ai dem e che il sindaco potrebbe accogliere all’interno del nuovo esecutivo. Da sciogliere infine il nodo legato al nome che proporrà Italia Viva quale profilo da inserire all’interno della nuova giunta: conferme sulle frizioni con il vice sindaco Brunetti, al momento il partito di Matteo Renzi sta valutando nomi alternativi, creando ulteriore scompiglio in una situazione già abbastanza intricata…