Officina dell'Arte, grande chiusura con la commedia 'Delitto e nobiltà'

Le luci del teatro "Francesco Cilea", ieri sera, h

Le luci del teatro “Francesco Cilea”, ieri sera, hanno illuminato l’esilarante commedia “Delitto e nobiltà” della compagnia reggina Officina dell’Arte guidata dagli attori Peppe Piromalli e Antonio Malaspina. Un giallo dalle travolgenti tinte noir che, per oltre due ore, ha “inchiodato” gli spettatori alle poltroncine strappando tantissime risate.

La platea sussulta sin da principio, viene invitata a giocare in una fluida cornice metateatrale, dove i variopinti personaggi si susseguono spumeggianti. Coinvolgimento, sorpresa e ilarità colorano le sfumature, apparentemente classiche, di un giallo che si presta ad essere stravolto da qualcosa di recondito che affiora sulla scena.

Per certo, saranno il plauso e il divertimento suscitati a travolgere di riflesso gli attori Mariella Fonte, Aldo Di Giuseppe, Agostino Pitasi, Dominella Foti, Carlo Colico, insieme ai due “guru” del teatro, Piromalli e Malaspina, nella loro magistrale performance. Un intreccio vivacissimo, dai risvolti inediti fa roteare lo spettatore in un carosello delle meraviglie.

La storia si snoda all’interno di un lussuoso castello nella campagna londinese, dove si registra l’omicidio di un’anziana contessa. Cerca di risolvere il crimine un investigatore che, con le sue teorie, prova ad inchiodare gli stravaganti sospettati.

Lo spettacolo piace perché appassiona e diverte. La squadra, guidata dalla sapiente mano del maestro Piromalli, mostra una certa familiarità con l’humour britannico. Il giallo coinvolge perché costruito intorno al ritrovamento del “classico” cadavere e alle indagini, un po’ goffe, che ne scaturiscono. Ma il pubblico, ipnotizzato dalla narrazione e in cerca del vero colpevole con ragionamenti più o meno contorti, ride di gusto. Ogni personaggio è una macchietta, una caricatura di sé stesso e del ruolo che ricopre.

Il culmine di questa giostra parodica e ironica è raggiunto dall’entrata in scena dell’investigatore Wilkinson (brillantemente interpretato da Malaspina). Da puro genere giallo, lo spettacolo vira verso la commedia: più le indagini progrediscono, più le situazioni diventano ingarbugliate e più la pièce affonda il coltello nell’ironia, nel buffo e nell’imprevedibile con continui colpi di scena.

Sino ad arrivare ad un esito esilarante. Chiude così la sua stagione artistica l’Officina dell’Arte già pronta con il nuovo cartellone che vedrà al “Cilea” nomi prestigiosi del teatro, del cinema e della tv.

 

foto di Gianni Siclari

 

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