Operazione Cenide, i 'benefici' del metodo Morabito. Il collaboratore di giustizia "Se non sei vicino a lui non lavori"

Ecco l'identikit dell'uomo chiave dell'operazione Cenide

Figura centrale del procedimento attorno al quale ruotano tutte le vicende delittuose in contestazione nell’operazione Cenide, che ha portato all’arresto del primo cittadino di Villa San Giovanni, è quella dell’ingegnere Francesco Morabito dipendente del Settore Tecnico Urbanistico del Comune di Villa San Giovanni.

Dalla lettura dell’ordinanza del G.I.P.  Valentina Fabiani si delinea la centralità in ognuno degli episodi criminosi nonchè la biografia del personaggio.

Eletto consigliere provinciale di Reggio Calabria nelle elezioni provinciali dell’anno 2011 nel collegio di Villa San Giovanni con la Lista del Popolo delle Libertà, Francesco Morabito, sino al suo reintegro in data 31 dicembre 2018, risultava sospeso dall’incarico di responsabile della posizione organizzativa del Settore Tecnico Urbanistico pur continuando a prestare la propria attività lavorativa quale tecnico comunale all’interno dello stesso settore, ciò a seguito del provvedimento di sospensione dopo il processo c.d. banda falò, con cui l’ingegnere veniva condannato alla pena complessiva di anni uno e mesi dieci di reclusione in ordine al reato di cui all’art. 323 c.p., condanna poi ridotta in appello a nove mesi di reclusione.

Nonostante sia stato reintegrato nell’incarico di responsabile del Settore Tecnico Urbanistico solo in data 31 dicembre 2018, con provvedimento emesso dal sindaco Giovanni Siclari, nel periodo oggetto di attenzione investigativa, Morabito ha comunque di fatto continuato a dirigere ed esercitare la propria influenza all’interno dell’ufficio tecnico comunale, continuando ad abusare dei propri poteri nei termini, chiarissimi, emersi in indagine, grazie alla complicità del geom. Giancarlo Trunfio, ottenendo svariate utilità e benefici per sé e per altri in cambio dell’agevolazione di talune pratiche edilizie.

Grazie al collaboratore di giustizia Vincenzo Cristiano si è riusciti a ricostruire un quadro inquietante di sistematici abusi in concorso con i principali collaboratori, con altri funzionari ed amministratori pubblici e con una pletora di professionisti ed imprenditori pronti a ricambiare i favori ottenuti con utilità di vario genere.

I diversi elementi acquisiti in indagine hanno consentito dunque secondo la ricostruzione accusatoria di ritenere dimostrata l’esistenza di un vero e proprio metodo Morabito.

L’ingegnere avrebbe sapientemente sfruttato il suo ruolo all’interno dell’Ufficio tecnico comunale, per lucrare vantaggi patrimoniali e al contempo accrescere il proprio potere politico e la propria capacità di influenzare le scelte della locale Amministrazione.

In sostanza, secondo quanto riferito dal collaboratore, il meccanismo corruttivo attuato dal Morabito non si fondava su pericolose elargizioni di denaro, ma era improntato ad un più sofisticato stratagemma, che consisteva nel “beneficiare” il pubblico ufficiale incaricando del disbrigo delle pratiche tecnici a lui graditi [” … lui lui ha un team (. . .) suo, che per esempio lei deve aprire c’è le dice vai dall’architetto Scappatura, poi l’architetto Scappatura le dice devi avere devi avere il ragioniere, il ragioniere è Giustra, quello che ora faceva il presidente del consiglio ora (. . .)lui ha queste tre figure quindi lui non compare mai… (. . .) non viene mai da lei a dirgli a dirle dammi i soldi, cioè hai capito? (. .. ) Dice per questa pratica rivolgiti all’avvocato capito, poi che fa, l’avvocato anziché questa pratica costa 5,  poi che fa l’a …l’architetto lo manda dal consulente, il consulente quanto costa 5, altri e poi fanno così questa è la procedura (. . .) perché poi quando lui vi da la concessione edilizia, a costruire, l’architetto ve lo manda lui… Sempre i suoi architetti sono … (. . .) però gli architetti sono tutti vicino a lui, se non sei vicino a lui non lavori].

Cristiano ha dunque precisato in modo estremamente specifico il modus operandi del Morabito.

Il metodo Morabito si riassume così, in un illecito “canale preferenziale”

[Glielo fa capire Franco dice: vabbè devi fare (. . .) fattelo fare da Giovanni, devi fare questi vedi che Giustra, capito (… ) perché il gruppo è Scappatura, Giustra, Franco Morabito allora noi (. . .) un negozio a Villa un ‘attività, l’ufficio tecnico giusto? L’ufficio tecnico che fa? Dice mi serve questo e quest ‘altro. Allora la planimetria te la fa Giovanni Scappatura per quanto riguarda la contabilità ed altre cose ti segue Giustra perché hanno il canale la via preferenziale con Franco Morabito].