Palazzo di Giustizia: cantiere nuovamente in possesso del Comune

Nuovo capitolo nella storia infinita del Palazzo di Giustizia

L’ultimo aggiornamento sullo “sfortunato” Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria risale a circa un mese fa. Durante il periodo intercorso tra le elezioni comunali ed il turno di ballottaggio, il sindaco Giuseppe Falcomatà, ai microfoni di CityNow, si era impegnato in una serrata panoramica sulle opere incompiute presenti in città.

“C’è stata la rescissione in danno alla ditta che aveva vinto l’appalto” aveva spiegato nel corso dell’intervista. Ma la vera notizia arriva oggi, giovedì 29 ottobre 2020.

L’assessore ai lavori pubblici, ospite in una nostra diretta, ha infatti comunicato ai cittadini che il Comune è finalmente rientrato in possesso del cantiere.

“Proprio questa mattina – ha raccontato Giovanni Muraca – abbiamo riottenuto le chiavi del Palazzo di Giustizia. Da tempo eravamo a processo con la ditta che si rifiutava di riconsegnare il cantiere e aveva fatto un’ulteriore causa all’ente rispetto ad un piano di consistenza che noi avevamo attuato per riottenere il cantiere.

L’idea è sempre stata quella di riaffidarlo alla seconda ditta aggiudicatrice della gara, così come previsto dal codice di valutazione degli appalti. Purtroppo tutto è stato bloccato per lungo tempo nelle maglie dei contenziosi”.

Cosa accade adesso

“Adesso, insieme ai legali, parte la fase del ri-affidamento. In caso di rescissione, infatti, previa accettazione della ditta, è possibile passare allo scorrimento della graduatoria. Non abbiamo ancora la certezza che la seconda ditta vincitrice accetti i termini dell’opera, ma grazie all’avvocatura ed al Comune di Reggio Calabria, il contenzioso è stato vinto dall’ente che può tornare a godere dell’area”.

Muraca aggiunge:

“L’excursus burocratico si è concluso, adesso si avviano le proposte e speriamo che ci sarà il consenso per poter ripartire con l’opera. Tecnicamente questo potrebbe avvenire anche entro la fine del 2020 e l’inizio del 2021”.

Cosa è stato fatto fino ad oggi

“La ditta appaltatrice aveva fatto ben poco a parte l’occupazione del cantiere. Questo è stato uno dei motivi che ha portato alla rescissione del contratto. Quest’ultima ha tentato sin da subito una manovra per i ribassi di gara contestando cose che non esistevano. Non potevamo rimanere inermi a subire questa triste situazione”.