Palazzo di Giustizia, botta e risposta Ripepi-Brunetti: "Sconfitta di Falcomatà". "Solito populismo"

"Me li ricordo i manifesti che campeggiavano nei muri della città 12-13 anni fa", le parole di Brunetti. Ripepi: "Amministrazione incapace"

Il completamento del Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria, che si spera più vicino dopo la firma dell’accordo tra Comune e Ministero, infiamma il dibattito tra il sindaco f.f. Brunetti e il consigliere comunale Massimo Ripepi.

Nel corso dell’ultima puntata di ‘Live Break’, Ripepi ai nostri microfoni aveva criticato l’immobilismo dell’amministrazione.

“E’ la cosa più importante fatta dall’amministrazione Falcomatà in 8 anni. Il Comune, di fatto si è auto commissariato, dando il terreno in uso per 99 anni al Ministero, unico percorso per far si che l’opera si possa concludere. Sono contento di quanto fatto dall’amministrazione, perchè cosi il Palazzo di Giustizia verrà finalmente concluso, ma dobbiamo dire che da 8 anni era tutto fermo.

Hanno deciso -ha sottolineato Ripepi- di non essere in grado di completare il Palazzo di Giustizia e hanno consegnato tutto al Ministero della Giustizia. E’ una buona notizia per la città, cattiva però per l’amministrazione Falcomatà che non era riuscita a fare nulla, come per ogni incompiuta tra le tante che ci sono in città”.

Nel corso della stessa puntata del format di CityNow, nel giro di pochi minuti è arrivata la risposta del sindaco f.f. Paolo Brunetti. 

“Populismo più assoluto da parte di Ripepi. Me li ricordo i manifesti che campeggiavano nei muri della città 12-13 anni fa e che osannavano la conclusione dei lavori del Palazzo di Giustizia, e non era di sicuro un’amministrazione di centrosinistra.  Vittoria per la città ma sconfitta per Falcomatà? Non c’è più Falcomata ma Brunetti, magari al posto di insultare lui insultate il sottoscritto. E poi -le parole di Brunetti- se è una vittoria per la città allora è una vittoria per l’amministrazione, le frase di Ripepi va in antitesi”.

Il sindaco f.f. ha fatto il punto della situazione riguardo l’importante opera, sottolineando come bisogna tornare indietro quasi sino allo scorso millennio per ricordarne i primi passi.

“E’ ferma attenzione dell’amministrazione procedere con il completamento dell’opera. Ricordo che era il 2000 quando è stata posata la prima pietra, dunque prima di noi le altre amministrazioni non erano riuscite a completarlo. L’amministrazione Falcomatà aveva deciso per la rescissione in danno perchè non andavano avanti i lavori e c’erano varie complicazioni. Da quel momento si è aperta l’interlocuzione con il ministero, grazie anche al lavoro del delegato Romeo, fino alla conclusione con la firma del protocollo. Rimangono soltanto alcuni dettagli burocratici da definire, relativi al diritto di superficie”.