Perna si racconta a CityNow: "Gli scontri con Falcomatà e i problemi di Reggio Calabria"

"Al comune c'è un 'vivi e lascia vivere' che non va bene. Reggio può rinascere ma bisogna abbandonare la rassegnazione"

‘Diario, 385 giorni a Palazzo San Giorgio è il titolo del libro del prof. Tonino Perna. L’ex vice sindaco, ospite di ‘Live Break’ (CLICCA QUI per rivedere la puntata) ha affrontato diversi argomenti, tutti inseriti all’interno del libro appena pubblicato. I (difficilissimi) rapporti con Falcomatà, le principali problematiche sofferte dall’amministrazione comunale, l’immobilismo che consegna una Reggio Calabria sofferente. La speranza che deve fare i conti con la rassegnazione dilagante.

 

“Avrei potuto lasciare prima? Vero, diverse volte mi alzavo la mattina dicendo ‘ora me ne vado’, poi c’era sempre una lucina che mi spingeva a continuare, mi sono ‘aggrappato’ a qualcosa di concreto da realizzare. Non mi sono mai sentito parte di una squadra, con un dibattito comune. Non c’è mai stato un vero dialogo, un confronto, forse per reverenza”, l’incipit di Perna, con il quale chiarisce i motivi che lo hanno portato a non abbandonare la nave prima che il sindaco Falcomatà gli comunicasse il giorno della sentenza del Processo Miramare, senza preavviso, l’avvicendamento con Brunetti.

I rapporti piuttosto inesistenti con il sindaco oggi sospeso rappresentano l’anima del libro che vuole essere però un racconto a 360 gradi del cattivo funzionamento, secondo le parole di Perna, della macchina amministrativa.

“Faccio un esempio tra tanti. Al porto di Reggio i pannelli fotovoltaici non sono collegati alla rete, si perdono 170 mila euro l’anno. E’ come avere una Ferrari, essere primi in un gran premio e poi fermarsi all’ultimo giro perchè si guarda il tramonto.

C’è una sorta di ‘vivi e lascia vivere’ dentro Palazzo San Giorgio, con funzionari, dirigenti e amministratori che a vicenda non si prendono le dovute responsabilità. Una ‘melassa’ dove nessuno interviene con decisione e dice ‘entro domani bisogna fare questo’. Da soli non si può fare nulla, spunta sempre qualcuno che dice ‘non si può fare'”, le parole dell’ex vicesindaco.

‘Diario, 385 giorni a Palazzo San Giorgio’ racconta anche di un Falcomatà ‘sparito’ all’improvviso da Palazzo San Giorgio dopo un incidente occorso ad un operaio, vicenda che Perna utilizza per descrivere il rapporto con il dolore del sindaco oggi sospeso. “Credevo avesse come un rifiuto del dolore, a causa del pesante trauma vissuto da ragazzo con la perdita del padre. Il mio psicanalista in realtà mi ha dato un’altra spiegazione”, si legge nel libro.

Ai microfoni di CityNow, Perna specifica delle difficoltà soprattutto umane vissute nel relazionarsi con Falcomatà.

“Da un punto di vista umano, non sono riuscito in nessun modo a instaurare un dialogo. Ho avuto a che fare nella mia vita con ndranghetisti, politici corrotti, persone di tutti i tipi, ma ho sempre capito chi avevo di fronte. Con Falcomatà non sono riuscito a capirlo”.

Uno dei primi motivi di attrito con Falcomatà e Brunetti (oggi sindaco f.f., all’epoca Assessore all’Ambiente) riguarda l’argomento rifiuti, con Perna invitato a non intromettersi in altri settori -“credevo che un vice sindaco dovesse occuparsi un pò di tutto, ma ho capito che non era cosi”, si legge nel libro- con la rabbia dei due montata dopo un’intervista proprio ai microfoni di CityNow, nel settembre 2021.

“Non si capisce perchè si vuole continuare con la discarica di Sambatello, ci sono stati diversi pareri negativi in merito. Sul raddoppio dell’inceneritore di Gioia Tauro mi sono avvalso del parere di tecnici provenienti da Milano. Bisognerebbe intanto aggiornarlo e trasformarlo davvero in un termovalorizzatore. Ma non riesco a capire per quale motivo non si procede in questa direzione. Come ho affermato nel recente passato, non ho votato Occhiuto ma sono d’accordo con la sua decisione sull’inceneritore di Gioia Tauro”, afferma Perna, infuriato anche per la vicenda delle antenne 5G che a Reggio Calabria stanno spuntando ovunque, come funghi. ‘Sono pericolose, si crea un campo magnetico. Bisogna intervenire e vigilare’.

Consapevole che ‘Diario, 385 giorni a Palazzo San Giorgio’ non sia un libro che incoraggia i reggini a credere in un futuro migliore, Perna indica ugualmente la possibile via del riscatto. “Chi è stato sino ad oggi alla finestra a guardare, deve scendere in campo e sporcarsi le mani. Reggio ha avuto nella sua storia 20 terremoti distruttivi, si è sempre rialzata. Anche da questo disastro della pubblica amministrazione può rinascere”.