Emergenza rifiuti, la rabbia del vicesindaco Perna: 'La soluzione c'è, ma non viene attuata'

'Ciccarello e Arghillà ridotti così sono una vergogna. Reggio arrivata ad un livello di rassegnazione mai vista'

In attesa del secondo tempo. Il consiglio comunale che ha chiuso agosto ha tagliato i ponti anche con il passato, in particolare con un piano di riequilibrio che soffocava presente e futuro, idee di sviluppo ma anche (secondo le parole del sindaco Falcomatà) l’erogazione dei servizi essenziali.

L’emergenza rifiuti è certamente il primo e più importante ostacolo che l’amministrazione deve risolvere, dopo anni di promesse, accuse, botta e risposta e un sostanziale nulla di fatto. Il primo cittadino e l’assessore Brunetti hanno annunciato una serie di novità che entreranno in vigore nei prossimi mesi e che si spera permetteranno ai reggini di tornare…a respirare.

Il vicesindaco Tonino Perna, persona da sempre attenta e vicina rispetto i temi ambientali, non può che soffrire in modo particolare per l’emergenza rifiuti che insiste da troppo tempo su Reggio Calabria.

“Le situazioni di alcune zone, penso ad esempio Ciccarello e Arghillà, sono una vergogna. Quali sono le difficoltà che hanno portato a questa situazione? Avr non funzionava come doveva da tempo, poi ci sono una serie di problematiche che non sono state affrontate nel modo dovuto. La rabbia è legata al fatto che la soluzione per risolvere il problema c’è, ma non viene adottata”.

Perna entra nello specifico di quale sarebbe la strategia idonea per affrontare il dramma rifiuti.

“La messa in funzione delle linee 3 e 4 del termovalorizzatore di Gioia Tauro, potendo usufruire peraltro delle nuove tecnologie che sono molto più green delle discariche. Le responsabilità in merito sono della Regione, nello specifico l’Assessorato all’Ambiente. L’assessore regionale De Caprio in diverse circostanze mi ha garantito che avrebbe trovato le risorse necessarie per mettere a regime le due linee.

Mi sono mosso personalmente per chiamare due tecnici da Milano i quali hanno garantito che l’attivazione delle linee 3 e 4 risolverebbero il problema non solo di Reggio ma di gran parte della Calabria. Non avremmo nemmeno più bisogno della discarica di Sambatello, ma non capisco perchè tutto tace…”.

Il vicesindaco è contrario all’utilizzo delle discariche, materia da dibattito con comitati di cittadini e associazioni sul piede di guerra a tutte le latitudini.

“Non le vuole più nessuno, giustamente aggiungo io. Per quanto riguarda il nostro territorio, bisogna spingere con determinazione sull’attivazione delle due linee del termovalorizzatore di Gioia Tauro, è questa l’unica vera soluzione.

Pensiamo all’Europa del nord, lì i termovalorizzatori sono la norma mentre da noi c’è una ritrosia che non comprendo. Fortunatamente -sottolinea Perna- non siamo dei gran produttori di rifiuti, come accade ad esempio nelle grandi città, altrimenti saremmo letteralmente sommersi dalla spazzatura. Il malessere che mi porto dentro da mesi è legato a queste ragioni, al non comprendere perchè non si adottano le soluzioni per risolvere i problemi”.

Tra i problemi che hanno certamente interessato l’amministrazione Falcomatà c’è sicuramente quello legato al piano di riequilibrio. L’approvazione del bilancio di previsione e del Dup sono stati accolti come una liberazione dalla maggioranza di Palazzo San Giorgio, Perna sottolinea i meriti della giunta del primo mandato dell’attuale sindaco.

“La prima amministrazione Falcomatà ha avuto il merito di non dichiarare il default e il coraggio di affrontare il peso importante del debito, che comporta una serie di misure fastidiose per cittadini come ad esempio le imposte al massimo.

Dal prossimo bilancio -afferma Perna- potranno essere abbassate anche se è fondamentale allo stesso tempo diminuire l’enorme evasione che c’è. Sono numeri impressionanti, non è giusto che ci siano reggini onesti che pagano tasse elevate e non hanno i servizi adeguati mente una importante fetta della cittadinanza evade.

La città è arrivata ad un livello di disperazione mai vista. I genitori spingono i figli ad andarsene, tutto questo è terribile. Serve una strategia mirata e attuabile, all’interno di un sistema di legalità e collaborazione, altrimenti non ne usciremo mai.  Anche 50 euro l’anno a famiglia, nei nuclei disagiati, sono un contributo. Credo che il costo delle tasse comunali debba essere proporzionato al reddito e agli abitanti reali della casa, non alla superficie delle abitazioni”.