Arghillà, emergenza abitativa e rigenerazione: la Commissione ascolta le associazioni
La questione emergenziale, visti anche i roghi di rifiuti di questi ultimi giorni, è quella della tutela della salute e del rispetto del diritto alla casa
16 Giugno 2025 - 15:28 | Comunicato Stampa

L’ultima seduta della quinta Commissione consiliare (Politiche sociali e della salute, sanità, politiche abitative), presieduta dal consigliere Giovanni Latella, ha registrato l’audizione di alcune organizzazioni sociali che operano ad Arghillà relativamente alla delicata situazione del Comparto 6 del quartiere.
Partecipanti all’audizione e finalità
Hanno partecipato, per il Coordinamento di quartiere, il presidente Gianni Votano e la sig.ra Rosa Melidoni; per il Consorzio Ecolandia l’avv. Giuseppe Minniti e per l’associazione “Un mondo di mondi” il presidente Giacomo Marino.
Nell’introdurre i lavori di Commissione il presidente Latella ha rappresentato ai colleghi commissari la delicata situazione di Arghillà nel suo complesso; analizzando le criticità storiche legate, soprattutto, al quartiere-ghetto. A tal proposito ha inserito, tra le priorità, la necessità della delocalizzazione mirata dei vari nuclei su tutto il territorio comunale; tuttavia non come intervento fine a sé. Latella ha infatti ricordato che, attraverso i PINQuA, l’amministrazione sta compiendo un importante sforzo finanziario per interventi di riqualificazione ma che senza una reale politica di azioni mirate sulla qualità sociale, sui servizi e sulle politiche di rigenerazione urbana (a 360 gradi) non si possono raggiungere risultati efficaci e duraturi nel tempo.
Intervento del consigliere Ripepi e chiarimenti sulla partecipazione
Preliminarmente il consigliere Massimo Ripepi ha chiesto sia al presidente Latella che ai referenti delle organizzazioni presenti quale fosse la ragione per cui non fosse stata invitata l’associazione “Noi per Arghillà”; chiedendo se sussistessero delle preclusioni di sorta.
Latella ha spiegato che l’audizione è stata richiesta dai soggetti presenti e che eventuali ulteriori richieste di altri soggetti, portatori di proposte sul tema, sarebbe stata ben accolta. L’avv. Giuseppe Minniti, nel suo intervento, ha risposto a Ripepi confermando che erano lì presenti solo e soltanto organizzazioni sociali che rendono servizi al territorio; in particolare quello di quel quartiere. Nessuna preclusione, quindi, bensì una scelta di creare un coordinamento unitario di organizzazioni sociali che, a vario titolo, rendono servizi al quartiere.
Analisi della situazione e linee d’azione prioritarie
Dagli interventi registrati è emerso, da parte di ogni soggetto presente, uno spaccato dettagliato e puntuale della situazione generale di Arghillà e del Comparto 6 in particolare.
Le priorità gerarchiche sono state individuate in: censimento coerente ed approfondito di alloggi ed occupanti; delocalizzazione per superamento del ghetto; assegnazioni nel rispetto delle norme; rigenerazione sociale e strutturale.
Sono state chiamate in causa le Istituzioni tutte: ognuna per le proprie specifiche funzioni.
Senza un lavoro interforze ed interistituzionale nessun intervento, è stato parere unanime, risulterà efficace.
Destinazione del Comparto 6: demolizione o rifunzionalizzazione?
Sul Comparto 6, in particolare, si è chiesto di rapportarsi all’ente gestore per capire se sia necessario o meno procedere con la sua demolizione o se vi siano elementi per poter recuperare la struttura e rifunzionalizzarla quale presidio di pubblica utilità per il quartiere.
Il confronto ha registrato gli interventi anche dei consiglieri Franco Barreca, Giuseppe Marino, Saverio Pazzano e Carmelo Versace.
L’indirizzo politico condiviso è quello di agire immediatamente, in Consiglio comunale, sulle politiche di emergenza abitativa procedendo tanto alla delocalizzazione per il superamento del ghetto, da una parte, che all’individuazione di immobili che possano garantire questo processo dall’altra: a partire dai nuclei fragili che già il Comune sta accompagnando verso questa soluzione.
I dati sul disagio abitativo e le prossime azioni
A tal proposito Rosa Melidoni ha fornito dati rilevanti sul numero di occupanti abusivi “per necessità” o di soggetti che non hanno alcun titolo effettivo ad occupare gli alloggi.
Questo lavoro già prodotto ed utilissimo è stato messo a disposizione dell’Amministrazione.
Le ordinanze di sgombero, da quanto si è avuto modo di apprendere nei confronti istituzionali, non procederanno in modo coatto ed immediato se non dopo un percorso strategico di individuazione di nuovi alloggi (per gli aventi diritto) seguendo proprio il principio della delocalizzazione.
Una rigenerazione urbana integrata: strutturale e sociale
La rigenerazione sociale e non solo quella strutturale devono procedere di pari passo: questo è il pensiero più volte espresso sia dal presidente Giovanni Latella che dai referenti delle organizzazioni sociali audite.
Si è concordato di invitare il Dirigente al Patrimonio ed eventuali altre figure di pertinenza al tema; in modo tale da operare su queste linee in modo concreto con una visione d’insieme attivando un processo sociale che deve accompagnare quello amministrativo.
Emergenza sanitaria e diritto all’abitare
La questione emergenziale, visti anche i roghi di rifiuti di questi ultimi giorni, è quella della tutela della salute e del rispetto del diritto alla casa.
Il Comune, di concerto con Prefettura ed altre Istituzioni, e le organizzazioni del territorio si stanno impegnando a sviluppare sinergie virtuose e concrete per dare risposte che vadano oltre l’orizzonte dell’emergenza.