Polizia di Stato, presentati i nuovi distintivi. Questore Vallone: "Siamo di fronte ad un cambio epocale" - FOTO

Momento significativo e dal grande valore storico di un corpo sempre presente sul territorio ed al servizio del cittadino

Sono state presentate presso l’incantevole scenario del Castello Aragonese le nuove spalline che saranno utilizzate sulle divise degli agenti si sicurezza pubblica facenti capo al Ministero dell’Interno che cambieranno il look dei gradi della Polizia. Saranno diversi da quelli in uso alle Forze Armate. Via quindi stellette, torri e greche dalle spalle degli agenti e funzionari per lasciare spazio a rombi per i sovrintendenti e formelle per i funzionari.

La continuità araldica è rappresentata dall’aquila, presente sulle insegne da spalla della Polizia non dalla sua fondazione, avvenuta proprio l’11 luglio del 1852, ma a partire dal 1919. Dalla qualifica di ispettore superiore in poi l’aquila tiene tra gli artigli il bastone del comando, simbolo di autorità e capacità di gestione.

Moderatore d’eccezione per l’occasione il Magnifico Rettore dell’Università Mediterranea Marcello Zimbone che ha sottolineato l’importanza della Squadra Stato. Il Questore di Reggio Calabria dott. Maurizio Vallone ha evidenziato come l’innovazione dei distintivi va di pari passo con quella di un corpo non più militarizzato ma capace di dare man forte ai territori ed in particolare a quello reggino che a fronte di numerose problematiche riesce ad essere sempre presente. Dello stesso avviso il Prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani ed il vicecapo della Polizia di Stato Antonio De Iesu, già Direttore Generale di cinque Questure ha precisato come l’evoluzione di un corpo così importante che merita e si è guadagnato il giusto rispetto della popolazione tutta.

Presente il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà che ha ricevuto un distintivo in qualità di primo cittadino, oltre ad autorevoli rappresentanti della Magistratura, l’onorevole Francesco Cannizzaro, il presidente della Corte d’Appello Luciano Gerardis e numerose componenti di altre forze dell’ordine. Ricca e interessante la disamina del Barone Nesci che ha spiegato ed attribuito dando un valore storico alle novità che caratterizzano le divise.

Presenti ancora le “barre” orizzontali di colore rosso ma che saranno indossate da agenti e assistenti che perderanno il “baffo” di origine militare. Barra che sarà ancora presente per i sostituti commissari sebbene con un disegno generale della spallina diverso rispetto al passato avendo sostituito la stella con la formella. Interessante la scelta di mettere il contorno di un pentagono dorato (quindi con fondo blu) per il ruolo di sovrintendente capo coordinatore in loco di un rombo, già presente sul distintivo. La novità più importante, oltre a questo cambio di look, è rappresentata dalla presenza di nuovi distintivi di qualifica che oltre ai gradi differenziano anche le funzioni tecnico-scientifiche, tecniche e le attività professionali.

Un definitivo giro di boa da parte della Polizia, tra antico e moderno, tra glorioso passato e nuove sfide all’insegna dell’innovazione e necessità di rispondere alla richiesta di un territorio che ha fame di legalità.