Ponte sullo Stretto, Cingolani: 'Penserei a potenziare infrastrutture fondamentali'

Sulla maxi infrastruttura per il Sud di cui si parla da decenni, il Ministro della Transizione Ecologica si dice "perplesso"

La storia infinita del ponte sullo Stretto continua. Questa volta a parlarne è stato il Ministro per la transizione ecologica.

Le prese di parte del Governo Conte sulla maxi infrastruttura erano ormai ben note a tutte. Ma quelle del Governo Draghi non sono ancora venute alla luce, ma di certo l’intervento di Cingolani mette la prima pietra su di una questione di fondamentale importanza per le due Regioni meridionali.

Cingolani sul Ponte dello Stretto

“Il ponte sullo Stretto di Messina? Mi lascia perplesso. Lì da un lato c’è una situazione di sismicità critica, dall’altro lato penserei più a potenziare le infrastrutture fondamentali per Sicilia e Calabria. Per ora aspetterei, ma non ho studiato il progetto”.

Così il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani a The Breakfast Club su Radio Capital.

“Ci sono in ballo grandi infrastrutture – ha detto a proposito del Recovery – e sappiamo che dobbiamo lavorare molto sulla catena dei permessi. Con il Recovery Plan possiamo trovarci in situazioni imbarazzanti: se ci mettiamo anni a dare permessi e a mettere in piedi infrastrutture, il rischio è che poi dovremmo restituire i soldi all’Unione Europea, perché abbiamo tempi certi e stretti. Non posso assicurare ora che tutti i soldi verranno spesi, ma l’impegno è enorme. Il lavoro per il Recovery Plan procede in modo efficace e il 30 aprile verrà consegnato il programma all’Unione Europea. Il programma è molto robusto. C’è un piano integrato, senza soluzioni verticali, ma in Italia sappiamo di essere lenti e di avere procedure molto complesse”.