Espropri Ponte sullo Stretto, Caminiti: 'Notizie ferme al 2012. Attendiamo il nuovo elenco'

Il numero degli espropri rimane fermo al 2012 e non è stato ancora aggiornato. Il sindaco di Villa rimane in attesa di notizie dal Governo

Sarà uno dei tanti nodi da sciogliere in vista della costruzione del Ponte sullo Stretto.

Quello degli espropri è un tema delicatissimo che interesserà le due aree metropolitane di Reggio Calabria e Messina. In particolare nel territorio di Villa San Giovanni da un lato e di Punta Faro e Ganzirri dalla sponda siciliana, vaste aree, già genericamente identificate, saranno oggetto di intervento, con centinaia di espropri all’orizzonte.

Intanto ad oggi, né il Comune di Messina, né quello di Villa San Giovanni conoscono nel dettaglio l’iter e le procedure relative agli espropri. Nessuna comunicazione ufficiale è ancora arrivata dal Governo circa lo stato di avanzamento del progetto del Ponte sullo Stretto.

Qualche giorno fa si sono tenute le audizioni sul ponte sullo Stretto di Messina alla Camera in Commissioni riunite Ambiente e Trasporti ed il progetto sul quale si ragiona, come noto, è sempre quello del 2012 ed in forza di quel ‘disegno’ si ragiona in attesa del progetto esecutivo.

“Proprio in base a quel progetto del 2012 era stata stilata e pubblicata una lista di possibili espropriandi. A distanza di 11 anni null’altro è arrivato all’ente – spiega ai nostri microfoni il primo cittadino di Villa San Giovanni Giusy Caminiti – Nessun confronto ancora si è aperto su questo tema. Oltre all’impatto ambientale dell’opera sulla città, anche il tema degli espropri rappresenta sicuramente un problema da risolvere e chiarire al più presto. E’ un tema molto delicato. Le notizie sul tema espropri sono ferme al 2012. Attendiamo il nuovo elenco”.

Non c’è al momento una lista dettagliata di immobili, né un elenco di strutture che andrebbero espropriate per essere abbattute. All’epoca, nel 2012 erano 250 i proprietari di terreni ed abitazioni ed un migliaio in totale i residenti di Villa che avrebbero dovuto lasciare le proprie case.

Solo quindi con il progetto esecutivo sarà possibile individuare con assoluta certezza le aree destinate al cantiere e quelle destinate alla costruzione del pilastro e dei raccordi del ponte.

“Sappiamo che l’area maggiormente impattata è quella che va, lato mare, tra le chiese di Cannitello e Pezzo fino a salire al quartiere più collinare di Piale. Abbiamo anche la necessità di concludere l’iter del piano strutturale comunale – continua il sindaco Caminiti – Dobbiamo riattivare l’iter e concluderlo da richiesta della Regione entro il 31.12.2023. Sviluppare un PSC in pendenza di un progetto complicato come quello del ponte rende ancora più gravoso il nostro lavoro. I cittadini di Villa vogliono certezza sulla realizzabilità dell’opera. Non vogliamo un’opera incompiuta”.

La città di Villa San Giovanni rimane dunque in attesa del progetto esecutivo e la popolazione, assicura il primo cittadino, è preoccupata e spaventata.

Dal 1864 ad oggi infatti si sono susseguiti solo annunci, con pochissimi passi in avanti e molte frenate.