Ponte sullo Stretto, focus sugli espropri: aree interessate e proteste in vista

Si intravedono proteste di proprietari di case e titolari di attività commerciali. Quello degli espropri sarà uno dei nodi da sciogliere

Saranno migliaia i lotti da espropriare e centinaia le persone che dovranno subire l’invasione del Ponte sullo Stretto di Messina. Saranno per lo più famiglie a dover abbandonare la propria casa e ad avere già da ora incertezza e paura per il futuro dei propri figli.

Il progetto dell’opera faraonica che attende il suo avvio entro la fine del 2024 spaventa molti residenti delle due aree metropolitane interessate di Villa San Giovanni e di Torre Faro e Ganzirri a Messina.

Ponte sullo Stretto, la partita sugli espropri

Il timore potrebbe anche trasformarsi in una maggiore preoccupazione fino a sfociare in possibili ‘rivolte’ locali, laddove non si trovi una soluzione reale e concordata in tempo con le rispettive popolazioni.

Di certo, se il decreto dovesse essere convertito in legge, diventerà legittimo abbattere tutte le proprietà private che ne impediscono la realizzazione. Residenti e titolari di attività commerciali dovranno allora liberare e sgomberare gli immobili in cambio di congrui indennizzi.

Sicuramente qualcuno, agirà legalmente e se così fosse, i tempi di risoluzione delle controversie non saranno certo brevi.

Ponte sullo Stretto, molti gli espropri: le zone interessate

Ma quali sono le zone interessate ed oggetto di intervento per la realizzazione del ponte? Per quanto riguarda l’area siciliana la base di partenza del ponte dalla Sicilia, si troverà lungo la via cosiddetta Circuito. Le abitazioni e le attività più conosciute situate in quella zona sono: il ristorante “Il Gitano“, dove sorgerà la gamba sinistra del ponte ed il residence Margi, che inizia nell’omonima via Margi.

Ponte Stretto Messina

Gli indennizzi finora calcolati ammontano a 40 milioni di euro circa fino al 2011 (dato da adeguare all’indice ISTAT).

Per quanto riguarda la costa calabrese, le zone coinvolte dal progetto sono quelle dell’intero quartiere di Piale (Villa San Giovanni) e lungomare tra le due chiese di Cannitello e Pezzo e la zona alta ed il vecchio tracciato autostradale (vecchia stazione di servizio direzione nord).

Alcuni lotti ricadono anche sul Comune di Melia di Scilla e Campo Calabro (espropri di terreni).

Già nel 2011 con la variante ferroviaria di Cannitello la cittadinanza venne messa a conoscenza dei 250 espropri tra titolari di immobili e terreni con oltre 1000 cittadini coinvolti. E le liste di esproprio, secondo il sindaco di Villa San Giovanni Giusy Caminiti, sarebbero già state compilate.

Ponte Stretto Cannitello

Non rimane dunque, in attesa di ulteriori aggiornamenti urbanistici, che attendere risposte da parte del Governo nazionale che dovrebbe instaurare un dialogo maggiore con il territorio in particolar modo con i principali Comuni coinvolti.

Fondamentale, se si vuole davvero sciogliere in serenità il nodo espropri, l’avvio di un confronto con i territori e con i cittadini. Necessario inoltre che gli incontri siano costanti e proficui nel tempo, fino ad inizio dei lavori.