Ponte sullo Stretto, FdI frena Salvini. Tajani: 'Niente promesse apocalittiche'

Il ministro Giorgetti ha assicurato: "Nella prossima manovra ci sarà un primo stanziamento connesso all'effettivo allestimento dei cantieri"

Dalle risorse per il Ponte sullo Stretto alle ipotesi di condoni e sanatorie: mentre con la Nadef inizia a prendere forma la cornice, nella maggioranza già si vedono montare le fibrillazioni sulla costruzione della manovra.

Una legge di bilancio che, viste le ridotte risorse, non potrà essere “elettorale”, come venivano definite quelle del passato con tante misure ad effetto, ma rischia di subire i sussulti della lunga corsa elettorale fra alleati che inevitabilmente tenteranno di sbandierare le parole d’ordine nella volata verso le Europee.

Con la manovra dell’anno scorso è stata riattivata la società Stretto di Messina spa, che era in liquidazione. Entro sabato 30 settembre Webuild consegnerà la documentazione di aggiornamento del progetto, come ha spiegato l’ad Pietro Salini.

“E nella prossima, ci sarà un primo stanziamento connesso all’effettivo allestimento dei cantieri”, come ha assicurato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, presentando la Nadef.

Per il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini servirà una copertura “non superiore ai 12 miliardi spalmata nei prossimi 15 anni”.

Il leader leghista ha chiarito che “l’obiettivo è aprire i cantieri, dopo 52 anni di parole, nell’estate del 2024“.

Ma su questo piano non è difficile notare come nel centrodestra ci siano visioni a due velocità. Il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, crede che in manovra ci “possa essere una posta di bilancio che riguarda un programma pluriennale”, ma sulla tempistica è più cauto: “Dubito che” il prossimo anno “saremo già agli appalti”.

“Bisogna essere sempre seri, ai cittadini bisogna dire sempre la verità, non prenderli in giro, non fare né promesse apocalittiche né analisi distruttive”, ha notato l’altro vicepremier, Antonio Tajani: “Fermo restando che si deve fare perché è un impegno che noi di Forza Italia abbiamo preso” ed “era una scelta fatta da Silvio Berlusconi, vedremo quali saranno i tempi e quali gli investimenti che si possono fare in questa manovra”. Pur “grande sostenitore” di questa opera, Maurizio Lupi nota che “la situazione economica, però, impone di concentrare le risorse su famiglie, imprese, salari e sanità per sostenere lo sviluppo e la crescita”.

Molto probabilmente servirà un confronto di maggioranza per sciogliere questo e altri nodi, come quelli necessari per reperire nuove risorse.

Fonte: Ansa