Ponte sullo Stretto, Spirlì a confronto con il viceministro Morelli: ‘Basta perdere tempo’

Presente anche il Governatore Musumeci che ha annunciato la possibilità della Regione Sicilia di partecipare finanziariamente all'opera

Riunione Ponte Stretto Messina Musumeci Spirli Morelli

Il Viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili nel Governo Draghi è tornato al Sud. Tema cardine della conferenza che lo ha visto protagonista nella città di Messina: il ponte sullo Stretto. Presenti i Governatori delle Regioni Sicilia e Calabria, Nello Musumeci e Nino Spirlì e e gli assessori regionali Domenica Catalfamo e Marco Falcone.

La realizzazione del Ponte sullo Stretto

È vero, della maxi infrastruttura che collegherebbe la Sicilia al resto dello Stivale, si parla ormai da decenni. Mai come ora, però, il Governo, le istituzioni locali ed i cittadini sembrano convinti della necessità di realizzare il ponte sullo Stretto. Inutile negare l’esistenza di qualche voce fuori dal coro, ma la maggioranza sembra aver capito che quest’opera “s’ha da fare”.

Dimostrazione lampante è stato l’intervento del Ministro Carfagna che, qualche giorno fa, ha detto:

“Nella mia visione il Ponte sullo Stretto è una priorità. Non facciamo gli ingenui è una di quelle grandi opere che cambiano un Paese. Serve un accordo forte per arrivare fino in fondo, non deve diventare una bandiera politica di questo o di quello”.

La conferenza tenutasi a Villa San Giovanni, sempre riguardante l’attraversamento stabile tra le due regioni, è stata un’altra dimostrazione dell’assenza di colore politico per la realizzazione dell’infrastruttura. Al tavolo erano presenti, infatti, esponenti di diversi partiti sia del centrosinistra che del centrodestra. Non è più in dubbio che siciliani e calabresi abbiano capito l’importanza del ponte, ma gli italiani e gli europei?

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A mettere bene in chiaro le cose e ad illustrare la situazione al viceministro Morelli ci hanno pensato i due Governatori delle Regioni più interessate dal progetto. Il primo a prendere la parola è stato Nello Musumeci che ha ricordato l’incontro, avvenuto nelle scorse settimane, con Pietro Salini, amministratore di WeBuild:

“Qualche giorno fa, io ed il Presidente Spirlì, abbiamo avuto un incontro con Pietro Salini che, ancora una volta, ha manifestato la sua ferma volontà nel riaprire il cantiere del ponte sullo Stretto per realizzare la maxi infrastruttura. Qualora ci fossero pregiudizi nei confronti della sua persona o della società da lui amministrata, Salini ha spiegato che sarebbe anche disposto a cedere gratuitamente il progetto affinché altri, a piacimento del governo nazionale, potessero avviare i lavori di realizzazione. Una dichiarazione importante, che ci rende ancora più convinti che, ormai, ogni perdita di tempo sia assolutamente inopportuna e dettata dalla volontà di rinviare sine die, ancora una volta, il tema”.

Il Presidente della Regione Siciliana ha aggiunto un altro importante tassello che aumenta, forse, le possibilità di vedere l’opera finalmente realizzata:

“Siamo disposti anche a intervenire finanziariamente qualora. per alcuni interventi, si dovesse rendere necessario l’intervento della Regione Siciliana. Voglio aggiungere – ha detto poi il Presidente al viceministro – che in Sicilia è maturata una coscienza popolare assai favorevole al collegamento stabile sullo Stretto. Si tratta di un elemento di novità, perché 10-15 anni fa non era affatto così. All’epoca i due partiti del “si” e del “no” si dividevano equamente le coscienze popolari. Adesso, invece, ci sono tutte le condizioni per porre, in termini perentori, il tema di cui stiamo parlando”.

Musumeci ha concluso il suo intervento affermando:

“Se il mezzogiorno d’Italia vuole davvero diventare piattaforma del Mediterraneo, per farlo serve che le merci attraversino lo Stretto in 3 minuti”.

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Dopo il Governatore della Sicilia, ha preso la parole il Presidente facente funzioni della Regione Calabria che ha, innanzitutto, ringraziato il viceministro per la sua presenza al Sud. Poche settimane fa, infatti, Morelli era stato sia a Reggio Calabria che a Lamezia proprio per valutare lo stato delle infrastrutture sul territorio calabrese.

“Di comune accordo con il Presidente Musumeci, abbiamo dato anche un nome al ponte, Ulisse. Come il più grande navigatore di tutti i tempi. Le visite del viceministro sono il chiaro segnale di un forte di interesse per i progetti del Meridione. Come già ribadito, Sicilia e Calabria sono l’ingresso dell’Europa, non ci può essere una frattura che rallenta il passaggio di uomini e cose. Siamo stati penalizzati dal fatto di aver considerato le nostre “estreme terre meridionali”.

Non si può continuare ad “annacare il pecoro” – ha detto Spirlì. Tutti quanti devono assumersi la responsabilità. La responsabilità di un “no” significa voler affermare il contrario dell’evidenza, ovvero che i tempi impongono la realizzazione del ponte. Oggi, due territori che non abbiano continuità sono fuori da ogni cognizione”.

Spirlì ha poi aggiunto una “pretesa” nei confronti del Governo nazionale:

“Caro ministro, dovete lavorare perché il ponte che è già cantiere diventi opera finita. Bisogna solamente prenderlo e scuoterlo come la tovaglia da tavola e metterlo finalmente in piano.  Non c’è necessità di pensare alle due o tre campate, noi sappiamo come “campare” e possiamo farlo con una. Il cantiere è stato già aperto. Le altre proposte sono state già scartate. Gli esperti hanno detto che non si possono fare tunnel, “budelli” o ciclabili. Questo temporeggiare significa voler prendere per il culo le genti”.

Morelli: “È il momento giusto”

Alessandro Morelli Vice Ministro Infrastrutture Governo Draghi 1

Il viceministro per le infrastrutture, dopo aver ascoltato le istanze dei due Governatori ha, infine, preso la parola per ringraziare dell’ospitalità le due Regioni:

“Nelle ultime settimane sono stato più volte in Sicilia e Calabria, ed ho ricevuto una grande ospitalità, per questo vi ringrazio. Ha ragione Spirlì – ha detto Morelli –, questo è il momento giusto. Voglio prendere il testimone di Calabria e Sicilia e rappresentare le proposte di queste due regioni in sede governativa”.

Morelli ha poi aggiunto:

“Da milanese vi dico che sarebbe assurdo, una volta deciso di fare il ponte e investiti denari pubblici, non pensare a collegare quello che sarà il polo logistico più importante d’Europa con delle infrastrutture locali che siano di livello europei. Fatto il ponte, di conseguenza le infrastrutture dovranno essere diverse da quelle che oggi vediamo. La “pretesa” del ponte se così possiamo definirla, non viene dai due presidenti di Regione, ma dalla persone che tutti i giorni hanno il diritto di essere collegate non a Reggio Calabria e Messina, ma a Roma, Milano, Bruxelles”.

Il viceministro ha concluso:

“Sono convinto che il buon senso questa volta prevarrà rispetto al passato, in cui hanno vinto altre logiche. Questo è il momento giusto sia dal punto di vista economico, che politico”.