Il Prefetto di Reggio Mariani: “Risorse del Pnrr rischiano di sollecitare tanti appetiti”
"30 anni della Dia un evento di particolare importanza per Reggio Calabria"
24 Gennaio 2022 - 09:42 | di Redazione

Legalità, sicurezza, Covid, interdittive antimafia: sono i temi al centro dell’intervista rilasciata al “Gazzettino del sud” dal prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani.
«I fondi del Pnrr – dice il prefetto – rappresentano una occasione unica. Il tessuto economico sano merita di operare al meglio» nonostante i molti problemi come le realtà scottanti degli sbarchi e della tendopoli di San Ferdinando, il rischio di infiltrazioni criminali e le misure interdittive che, spesso in modo duro, intervengono nel rapporto con la realtà imprenditoriale. E a tutto questo, ricorda, va aggiunta l’emergenza sanitaria.
Al riguardo, sottolinea il fondamentale contributo fornito con l’istituzione della Direzione Investigativa Antimafia di cui ricorre il trentennale che definisce «un evento di particolare importanza per Reggio Calabria, occasione di confronto sui problemi del territorio e una delle risposte sistemiche dello Stato di altissimo profilo nel contrasto alla mafia».
Rispetto all’emergenza sanitaria, ha ricordato il contributo dell’unità di crisi quale «momento di raccordo e di confronto settimanale tra le varie istituzioni impegnate a fronteggiare sul territorio l’epidemia» e il costante allineamento alle misure governative con l’intensificazione delle attività di controllo.
Anche sulla delicata questione della tendopoli di San Ferdinando, ha ribadito l’attenzione costante e concreta al problema rispetto al quale si stanno vagliando tutte le possibili soluzioni alloggiative, anche in vista dell’arrivo delle risorse del Pnrr: dalla costruzione di foresterie alla valutazione di beni immobili confiscati.
Soffermandosi poi sul rischio infiltrazioni criminali nell’economia e sulla gestione delle interdittive conferma «l’obiettivo di assicurare una gradazione delle misure corrispondenti all’effettiva situazione riscontrata nella fattispecie dalla attività informativa. Tutto questo in un momento in cui le risorse del Pnrr rischiano di sollecitare tanti appetiti».
Ma, sottolinea il prefetto, «le imprese interessate dai nostri provvedimenti antimafia rappresentano un numero esiguo rispetto a tutta la classe economica reggina che opera con passione e lealtà e che proprio per questo va messa in condizione di operare in un tessuto immune da determinate condizioni sfavorevoli».
Conclude la sua riflessione assicurando che si sta procedendo con «un importante gioco di squadra istituzionale, con la Procura e le Forze dell’ordine, profondendo il massimo impegno perché questa terra possa esprimere al meglio le tante potenzialità di cui dispone».
