‘Ndrangheta - Processo Leonia, la Cassazione ribalta la sentenza: assolti tutti con formula piena

I Giudici Supremi hanno annullato condanne pesanti che andavano dai 15 ai 23 anni di carcere

Si chiude con l’assoluzione di tutti gli imputati l’inchiesta “Leonia” della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. La Corte di Cassazione, infatti, ha annullato le condanne espresse in sentenza.

Sentenza Leonia: tutti assolti con formula piena

Il processo sui presunti condizionamenti della ‘ndrangheta nella gestione della Leonia, ex società mista che gestiva la raccolta rifiuti per il Comune di Reggio Calabria, si era concluso con 6 condanne e 3 assoluzioni. La pubblica accusa era stata rappresentata dal Pm della Dda reggina, Giuseppe Lombardo.

Gli imputati erano accusati a vario titolo di associazione mafiosa, truffa aggravata e falso ideologico con condanne piuttosto pesanti:

  • 23 anni e sei mesi di reclusione per il presunto boss Giovanni Fontana.
  • condanne anche per i figli, ad Antonino 16 anni e sei mesi e 12 anni e sei mesi per Giuseppe Carmelo e Francesco, 11 anni e dieci mesi per Giandomenico;
  • 15 anni e sei mesi di reclusione era stato condannato l’ex direttore generale della Leonia, Bruno De Caria.

Erano usciti, invece, assolti dall’inchiesta su infiltrazioni mafiose gli ex dipendenti della società Rosalba di Cristina, Cristofaro Marra e Antonino Scuncia.

La decisione della Corte di Cassazione

Dopo anche 9 anni di carcere preventivo, secondo quanto riportato da Gazzetta del Sud, gli imputati sono stati tutti assolti con formula piena.

Assolti dunque i componenti della presunta famiglia mafiosa Fontana che, per la Dda, figuravano come “le anime mafiose della roccaforte Archi”. Assolto dai Giudici Supremi della sesta sezione anche l’ex manager Bruno De Caria.