Processo Miramare, il legale di Falcomatà: 'Sentenza piena di contraddizioni'

"Nessuno di noi vorrebbe trovarsi in appello lo stesso pm che in primo grado ha chiesto la condanna", le parole di Panella

Ultime udienze del Processo Miramare, attesa per domani (8 novembre) la sentenza della Corte d’Appello del Tribunale di Reggio Calabria. Oggi gli interventi in aula dell’avv. Belvedere per Giovanna Acquaviva, dell’avv. Panella per Giuseppe Falcomatà, dell’avv.Giuseppe Alvaro per Saverio Anghelone, dell’avv.Zampano per Nino Zimbalatti  e dell’avv. Andrea Alvaro per Armando Neri.

Si chiuderà domani con l’arringa dell’avv. Caiazza ancora per il sindaco sospeso, prima della sentenza attesa per il pomeriggio.

L’intervento di Panella, uno dei due legali di Giuseppe Falcomatà, si è aperto con la sottolineatura del fatto che il Pm che ha sostenuto l’appello in primo grado, la sostiene anche in appello.

“Nessuno di noi vorrebbe trovarsi in appello lo stesso pm che in primo grado ha chiesto la condanna”, le parole di Panella.

Il legale del sindaco sospeso ha parlato di ‘accanimento accusatorio’, non riferito alla Procura, complici alcuni atti estratti dal fascicolo dibattimentale. “E’ una sentenza piena di contraddizioni, che prova a riproporre addebiti già esclusi dal giudice nel primo grado”.

La vicenda ruota, secondo Panella, attorno al presunto accordo tra Falcomatà e Zagarella, con gli elementi che vengono letti di conseguenza.

Nella seconda parte del suo intervento, il legale di Falcomatà si è addentrato su questioni più tecniche, distinguendo la concessione di servizi da una convenzione d’uso.

‘La convenzione del novembre 2015 all’associazione Ulysses è uguale a quella fatta con l’associazione ‘Il sottoscala’ di Zagarella, in nessuno dei due casi si tratta di concessione d’uso’, ha evidenziato Panella.