Processo Miramare, Falcomatà al bivio. Incontro con il Pd, si valutano tutte le ipotesi

Idee chiare, pretattica, incertezza o soltanto confusione? Difficile capire l'attuale stato d'animo del primo cittadino

Sentenza del Processo Miramare in arrivo, si alza l’asticella della tensione. Più che la città, sembra essere l’amministrazione comunale a vivere sospesa in attesa del verdetto. Poche le comunicazioni, presenze diradate: c’è quasi una sorta di interregno, una cappa, a separare quello che è stato il ‘primo anno del secondo tempo’ rispetto a quanto decideranno i giudici nei prossimi giorni. “Vediamo, aggiorniamoci dopo il 19” è il ritornello che aleggia attorno e dentro le stanze di Palazzo San Giorgio.

Inevitabili le ripercussioni sull’amministrazione Falcomatà, a prescindere quale sarà l’esito della sentenza. Nell’immobilismo generale però, qualcosa sembra muoversi. Rispetto a quanto raccolto da CityNow, il sindaco Falcomatà avrebbe incontrato i vertici del Partito Democratico nei giorni scorsi, a Roma, in particolare il responsabile degli enti locali Francesco Boccia.

Sin troppo facile pensare all’argomento di discussione, almeno a quello principale messo sul tavolo, vale a dirsi tutte le possibili evoluzioni e modifiche della giunta Falcomatà rispetto alla sentenza del Processo Miramare. L’interlocuzione tra Falcomatà e il Pd non si sarebbe interrotta nell’incontro romano, ma sarebbe in itinere e costante, alla ricerca della migliore soluzione da attuare. Da sottolineare che il primo cittadino vorrebbe operare dei cambiamenti all’interno della giunta a prescindere da quale sarà l’esito della sentenza, con l’enorme differenza che in caso di condanna sarebbe obbligato ad apportare delle modifiche, considerato il coinvolgimento di buona parte della giunta del primo mandato.

A quando il rimpasto? Il mistero si infittisce

Tranne decisioni last minute nella giornata di giovedi o nella mattinata di venerdi, Falcomatà oramai sembrerebbe aver optato per quella che oramai da un paio di settimane abbondanti sembra essere la decisione del primo cittadino: aspettare il verdetto e soltanto dopo procedere con le modifiche, che (in caso di condanna) potranno essere effettuate nel breve lasso temporale che intercorre tra la sentenza e la notifica di sospensione.

A pochissimi giorni dalla sentenza, nulla è da escludere. Anche quella che sembrava oramai una certezza, ovvero la sostituzione dell’attuale vicesindaco Tonino Perna, deve rientrare nel campo delle ipotesi. Tutto tace, fonti vicine all’esperto professore assicurano che non è arrivato nessun segnale negativo o ‘preavviso’ di sostituzione da parte di Falcomatà. Sempre le stesse voci, riferiscono di un cauto ottimismo che serpeggia all’interno della giunta rispetto alla sentenza, e anche con questo si spiegherebbe la strategia attendista di Falcomatà.

Idee chiare, pretattica, incertezza o soltanto confusione? Difficile capire l’attuale stato d’animo del primo cittadino, definito più che mai ‘ermetico e blindato’ da chi lo frequenta nei palazzi dell’amministrazione comunale e metropolitana. Mai come in questo caso, assoluzione e condanna rappresentano polarità opposte di un percorso politico. Con gli equilibri già sottilissimi che reggono il secondo mandato di Falcomatà acuiti dalla neo formazione ‘Democratici e Progressisti’ che sembra voler avere voce in capitolo e peso specifico sul tema rimpasto, ogni oscillazione può avere un ruolo fondamentale nello spostare l’ago della bilancia.

Sotto il cielo delle incertezze, un monolite inscalfibile: l’esito della sentenza del Processo Miramare e le settimane immediatamente successive rappresentano per Giuseppe Falcomatà l’ostacolo più complicato da superare nei 7 anni abbondanti di amministrazione.