Reggina, Dionigi: 'La rivalità con Savoldi? Ecco la verità

E' ricca di aneddoti la lunga storia di Re Davide con gli amaranto. E c'è anche quella parata di Ferron...

Davide Dionigi, uno dei giocatori più amati della storia amaranto, ha raccontato le sue esperienze alla Reggina, tre volte da calciatore e poi come tecnico. Tra i tanti aneddoti anche quello della presunta rivalità con Gianluca Savoldi nell’anno della seconda promozione in serie A: “Dopo la retrocessione amarissima in serie B, il presidente Foti, di comune accordo con il tecnico Franco Colomba, ha inteso mantenere gran parte dell’intelaiatura di quella squadra con qualche innesto adatto alla categoria.

Nessuno si poteva nascondere di fronte ad un obiettivo unico, quello di ritornare subito in serie A, impresa mica facile. Alla prima giornata fu sconfitta inaspettata sul campo dell’Ancona ed immediati scattarono i malumori tra cui questa storia tra me e Savoldi. Il presidente Foti, che rimane uno dei più grandi presidenti che abbia mani avuto e grande competente di calcio, dopo quella sconfitta convocò in sede il sottoscritto ed appunto Savoldi.

Ci richiamò duramente ed allo stesso tempo cercò di stimolarci l’uno con l’altro, nonostante non ci fosse realmente una rivalità. Ma lui sapeva di avere di fronte due giocatori di grande personalità e per certi versi anche accentratori, ma anche due attaccanti che avrebbero potuto dare tanto alla Reggina. Chiunque avesse fatto gol avrebbe avuto in riconoscimento un premio, ma la cosa simpatica e che ne avrebbe tratto giovamento anche l’altro. Beh, la partita dopo si giocava al Granillo contro il Como. 4-1 il risultato finale, doppietta di Dionigi e doppietta di Savoldi…. Quella stagione si concluse con la Reggina in serie A e noi due insieme segnammo 26 reti.

Un altro episodio che ricordo, si riferisce alla stagione precedente. Lo spareggio al Granillo contro il Verona. Il doppio vantaggio, la rete di Cossato e quella incredibile parata di Ferron su di me. Eravamo alle battute finali, sono andato di testa a colpo sicuro. In seguito lo stesso Ferron raccontò di ad alcuni amici di aver chiuso gli occhi in quella circostanza e di essersi ritrovato il pallone sulla mano. Sarebbe stato il gol salvezza”.