Reggina, Praticò: "Ho sentito tante bugie. Problemi economici attuali partono da lontano"

"La società ha il dovere di provvedere al pagamento di quanto dovuto entro i termini stabiliti", le parole di Mimmo Praticò

Mimmo Praticò e la Reggina, un lungo percorso che ha inizio negli anni ’80. Il presidente onorario del Coni infatti faceva parte degli azionisti della prima Reggina targata Foti, lo stesso Praticò è andato in soccorso del club amaranto nel momento di enorme difficoltà, con lo spettro fallimento alle porte.

La stessa storia si è ripetuta qualche anno più tardi, con l’attuale massimo dirigente Luca Gallo a prelevare il club dalla famiglia Praticò. Ospite della redazione di CityNow, l’ex presidente amaranto ci tiene a mettere in chiaro le cose rispetto ai giorni frenetici che hanno portato Gallo ad acquisire la Reggina.

“Da gennaio 2019 a giugno 2019, tra crediti certi e meno certi, avremmo preso più di 1 milione 200 mila euro. La squadra poteva concludere il campionato, e poi avrei passato la mano perchè non riuscivo più a sostenere economicamente il club. Ma la Reggina non sarebbe fallita, come ho sentito dire. Avevo suggerito, anche al sindaco Falcomatà, l’ipotesi di proseguire dopo la mia gestione con una sorta di azionariato popolare. Un modello sostenibile, in questo modo la società sarebbe rimasta in mano ai reggini”.

Stellone merita la conferma, ma…

I risultati parlano tutti a favore di Stellone. Non abbiamo notizie o comunque non sono state date delle spiegazioni certe o credibili su quel periodo in cui sono arrivate una serie impressionante di sconfitte, ma con l’arrivo del nuovo allenatore aiutati anche da un pizzico di fortuna che non guasta, le cose sono andate diversamente.

La scelta di continuare ancora con Stellone, dipenderà dall’idea di calcio anche del tecnico, quindi dagli obiettivi e da come costruire la squadra. Se la società intende puntare sui giovani, il progetto dovrà essere sposato anche dall’allenatore.

Pochi tifosi al Granillo

Il fenomeno dello svuotamento dello stadio ha una logica. Partiamo dal presupposto che ovunque è sempre la squadra che avvicina il pubblico, insieme ad uno zoccolo duro sempre esistente. Ma spesso è accaduto che i risultati uniti ad un obiettivo da raggiungere sono di maggiore coinvolgimento per il pubblico.

L’annata che sta per concludersi ha vissuto di alti e bassi ed oggi si paga probabilmente anche questo rispetto alla presenza di pubblico al Granillo. E forse il programma non ambizioso che la società sta prospettando, potrebbe nuovamente non coinvolgere molti tifosi.

Le difficoltà economiche della Reggina

La situazione economica attuale della Reggina arriva da lontano. Mi riferisco a contratti importanti stipulati nel corso degli anni, alcuni dei quali sono passati sotto la mia visione nel primo periodo in cui il presidente Gallo non aveva diritto di firma. Alla lunga, soprattutto per giocatori che poi non hanno risposto a livello tecnico e quindi la società ha deciso di lasciare fuori dal progetto, se ne pagano le conseguenze.

Una politica che per ovvi motivi e per fortuna il presidente ha deciso di rivedere per le difficoltà che si sono incontrate nel corso di questi ultimi due anni.

Ritengo che questa società abbia il dovere nel rispetto degli impegni assunti a monte e per l’accoglienza ricevuta dai tifosi reggini, di provvedere al pagamento di quanto dovuto entro i termini e quindi dare continuità, fermo restando che laddove ci fosse qualche altro tipo di problematica, diventa necessario parlare con chiarezza e trovare soluzioni migliorative, senza illudere nessuno.