Reggina: perchè quel secondo tempo e preoccupazione per le prossime tre gare

Va analizzata la discontinuità della Reggina, senza fare eccessivi drammi

Impossibile nascondere l’amarezza. Sui social si è scatenata la rabbia dei tifosi soprattutto nei confronti del tecnico Aglietti, per quel secondo tempo incredibilmente brutto e con una Reggina ai limiti dell’inguardabile, sempre in balìa della Cremonese. Un cambio di atteggiamento e di identità che preoccupa, dopo una prima frazione giocata con intelligenza e lo spirito giusto. In sala stampa il tecnico amaranto non ha saputo dare una spiegazione completa a questa clamorosa inversione di rotta, è il terzo black out stagionale per la Reggina, dopo quei venti minuti di Pisa ed il primo tempo con il Cittadella. In tutte le occasioni è arrivata la sconfitta.

Un ciclo terribile di tre gare

Impossibile non essere preoccupati, senza ovviamente andare oltre quella che è una situazione da analizzare in maniera razionale e quindi non farsi prendere da facili isterismi. Da altre parti stanno molto peggio (Parma e Benevento), ma è chiaro che in un campionato così complicato e difficile come quello di serie B, è fondamentale riuscire a mantenere una certa continuità.

Le partite si possono perdere e se ne perderanno ancora, grave smarrire come detto atteggiamento ed identità, questo non è ammissibile. Ed insieme alla preoccupazione per quel secondo tempo tutto da dimenticare contro la Cremonese, si aggiunge il filotto delle prossime tre gare, assai complicate. La prima sul campo del Benevento, ritenuto una corazzata ad inizio stagione ed ora con tre sconfitte consecutive fuori dai play off, poi l’infrasettimanale con lo scorbutico Ascoli (quattro vittorie in trasferta) e la trasferta di Lecce contro l’ex Baroni. Massima attenzione.