Reggina, la domanda è: perchè?
Una sconfitta che ha sorpreso tutti, ma quello che ha maggiormente infastidito è stato l'atteggiamento
08 Settembre 2025 - 10:11 | Redazione

L’analisi del giorno dopo non attenua le critiche, anzi. La sconfitta della Reggina a Favara resta difficile da spiegare e da digerire. Non solo per il risultato, ma soprattutto per l’atteggiamento con cui la squadra è scesa in campo nella prima giornata di campionato.
Per un’intera settimana si è parlato di come l’approccio visto in Coppa Italia non ha rispecchiato le necessità di una categoria che chiede e pretende decisamente altro in fatto di mentalità, condotta, specie nei campi di provincia. Ma a Favara non solo non si è visto alcun passo avanti, la prestazione è stata addirittura peggiore. La domanda è: perchè?
L’unico a salvarsi forse Domenico Girasole, generoso come sempre e autore dell’unico gol amaranto. Per il resto, nessuno è riuscito a dare il minimo contributo in una partita giudicata unanimemente pessima. A confermarlo anche l’analisi del tecnico a fine gara, lucida sintesi di una prestazione priva di intensità e idee.
Il capitano Barillà ha parlato chiaro: “I nomi che abbiamo dietro le maglie non bastano”. Parole che pesano, perché molti in rosa conoscono già le difficoltà della serie D. Eppure la Reggina non ha mostrato né reazione né orgoglio, in ogni fase della partita, neppure dopo aver subito il 2-1.
A fine gara i tifosi hanno contestato la squadra, sottolineando tutta la delusione per un inizio che nessuno si aspettava. Ora, già la prossima sfida diventa cruciale: domenica al Granillo arriverà la Nissa, in un match che assume i contorni della prova decisiva per tanti aspetti.