Reggina: da adesso niente più calcoli. Rimane solo una cosa da fare

Importante anche recuperare morale ed energie, compito non semplice ma necessario

Reggina riscaldamento

Difficile smaltire l’amarezza, difficile digerire una sconfitta che oltre a interrompere una serie lunghissima di imbattibilità, riduce in maniera notevole le possibilità di promozione. Si erano creati tutti quei presupposti utili a completare la giornata con una grande festa. Il clima allo stadio, il record stagionale di presenze al Granillo, quell’inizio arrembante e il vantaggio realizzato da Girasole.

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Poi quel crollo inatteso, la scena che passa dalla Reggina al Siracusa e quel risultato ribaltato che è stato una vera e propria mazzata. Bastava guardare i volti dei tifosi a fine partita, ma anche quello dei calciatori nel momento in cui sono andati tutti insieme a ringraziare i tifosi della Curva Sud. Amarezza e delusione, rabbia e tristezza per un obiettivo che si era convinti di poter raggiungere e che invece si è trasformato in profonda frustrazione.

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Il rammarico più grande, a prescindere dalla forza dell’avversario, rimane quello dell’impossibilità a potersi giocare lo scontro dell’anno non al meglio delle proprie potenzialità. Trocini ha recuperato alcuni calciatori acciaccati all’ultimo momento, ma ha dovuto rinunciare ai due migliori per rendimento. In modo particolare al capitano Barillà, troppo importante, troppo prezioso in questo contesto di squadra per tanti motivi. Le sue qualità le abbiamo elencate più volte e non riguardano solo gli aspetti tecnici e tattici (carisma, presenza, padronanza, intelligenza e tanto altro). Ma ormai è andata e purtroppo è andata male. Adesso è finito il tempo dei calcoli perchè a undici giornate dalla fine quello che conta è vincere sempre, sperando che al Siracusa succeda qualcosa. Improbabile, ma non impossibile.

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