Reggio bella e gentile? Percorso ancora lungo, strada tutta in salita
Troppi i nei della città che non consentono di raggiungere il traguardo di 'Reggio bella e gentile'. La colpa? Non è solo di chi ci amministra
03 Luglio 2025 - 12:30 | di Vincenzo Comi

Ci sono espressioni e modi di dire, spesso dialettali che a volte, rendono meglio l’idea di un ragionamento e di ciò che si intende comunicare. Pensando alla ‘Reggio bella e gentile‘, concetto attorno al quale da anni si sente parlare, anche ‘a sproposito’, come ha ricordato ultimamente il sindaco Falcomatà, il detto “E peri ra nchaianata“, forse più di tutti risulta essere quello più appropriato.
Eh si perchè, nonostante gli sforzi e gli ultimi passi in avanti fatti, con qualche intervento spot qua e là, siamo ancora ben lontani dalla ‘Reggio bella e gentile‘ in cui tutti noi vorremmo vivere. E siamo appunto all’inizio di un percorso lungo e tutto in salita.
Basti pensare all’impatto che turisti e cittadini hanno con il tratto più frequentato della città. Il lungomare Falcomatà presenta ancora diversi ‘angoli degli orrori‘ tra un lido comunale in fase di restyling ma ancora ‘terremotato‘, chioschi più chiusi che aperti e lidi che sorgono di fianco a strutture abbandonate. Come documentato in un precedente articolo infatti su sei chioschi posizionati sul lungomare, tra via marina alta e bassa, quattro sono ancora chiusi e difficilmente li vedremo aperti entro quest’estate.
Una città ‘bella e gentile’ dovrebbe eccellere soprattutto in termini di accoglienza e ospitalità. Come può essere una città ‘bella e gentile’ se, in piena estate, non ha ancora (e ne parliamo ogni anno da un quinquennio) solo un infopoint dedicato ai turisti? La gentilezza e la bellezza della nostra città passa anche dall’hotel Miramare, ‘gioiello di famiglia’ ancora dormiente e da una tempestiva programmazione degli eventi estivi, ad oggi assente al tre di luglio.
Come può essere una città ‘bella e gentile’ se le sue strade sono tappezzate di chiassose lamiere ‘copribuche’ oltre che di crateri di varie dimensioni e profondità? E ancora. Come si fa ad essere ‘belli’ se in ogni quartiere dominano micro e macro discariche maleodoranti create da cittadini abusivi?
Troppi sono ancora i servizi essenziali mancanti nella nostra città. Dopo anni di intermittenza, il tapis roulant è incredibilmente ancora chiuso. Molte fontane non funzionano, in diverse aree della costa reggina vige il divieto di balneazione e le spiagge sono perlopiù sporche, oltre che insicure.
Non risultano poi ‘belle né gentili’ le parole utilizzate dai nostri amministratori che, sfidando la pazienza dei reggini, si attribuiscono meriti immeritati, con tanto di gesto ‘baciatrave’ del sindaco. Vedi Calopinace.
Idee goliardiche dei nostri politici che non si rendono conto che tali gesti più che divertire, potrebbero al contrario offendere l’intelligenza e la pazienza dei cittadini, visti gli errori che si celano dietro quelle travi, ammessi anche dagli stessi tecnici. Ma tant’è. Alle stranezze di chi ci governa siamo ormai abituati. Non risulta poi né cortese né gentile scoprire che gli edifici pubblici non abbiano ancora installato i contatori idrici, il tutto reso noto dopo la denuncia del prof. Veronese.
Nella ‘Reggio bella e gentile‘ in cui avremmo voluto vivere, i residenti del Parco Lineare Sud avrebbero già oltrepassato il ponte del Calopinace e non avrebbero manifestato più volte negli anni il proprio disappunto per gli scarichi della fogna a mare. Si, la fogna.
Insomma Reggio, ancora di strada deve percorrerne. Eccome. Se vuole essere ‘bella e gentile’. Strada che dovrà essere tracciata anche e soprattutto dai cittadini, spesso incivili, oltre che dalla stessa amministrazione. Qualcosa si è messo negli ultimi mesi, un accelerazione c’è stata, ma agli occhi dei turisti e dei visitatori, che fortunatamente invadono la nostra città da più di un anno, continuiamo a servire cartoline scarsamente degne e poco edificanti rispetto ad una città non al passo della bellezza storica e paesaggistica che si ritrova.
Reggio merita raffinatezza, eleganza e garbo.
Istituzioni e cittadini lavorino duramente, facendo mea culpa, perchè Reggio torni ad essere ‘bella e gentile’, con chioschi aperti e ben ordinati, un lido comunale elegante e raffinato, fontane funzionanti, strade pulite e asfaltate, spiagge accoglienti e sicure. Insomma servizi degni di una città normale e vivibile.