Reggio, il cantiere del ponte Calopinace di nuovo fermo: la denuncia dei residenti
Il Comitato sottolinea come, dopo gli annunci ottimistici seguiti all’installazione delle travi, il cantiere sia di nuovo fermo
23 Giugno 2025 - 19:24 | di Redazione

Dopo il varo delle sette travi che, appena dieci giorni fa, aveva riacceso un barlume di fiducia sull’avanzamento dei lavori del ponte Calopinace, cala nuovamente il silenzio sul cantiere. A denunciarlo, con un post pungente su Facebook, è il Comitato Ferrovieri Pescatori di Reggio Calabria, che torna a criticare l’andamento di un’opera attesa da anni e ancora incompleta.
“Oggi è un giorno nuovo… ma anche domani”: la critica amara
“Oggi è un giorno nuovo… ma anche domani, o dopodomani, o il mese prossimo”, scrivono con amara ironia. Una frase che sintetizza l’incertezza cronica che aleggia intorno al progetto, diventato simbolo di ritardi, sospensioni e mancanza di trasparenza.
Dopo l’entusiasmo, il silenzio sul cantiere
Il Comitato sottolinea come, dopo gli annunci ottimistici seguiti all’installazione delle travi, il cantiere sia di nuovo fermo. “Un silenzio tombale”, lo definiscono, che stride con l’entusiasmo mostrato in diretta social da esponenti della maggioranza. In mezzo, una ridda di voci contrastanti che alimentano solo confusione: ripresa dei lavori rimandata, problemi tecnici, mancanza di materiali, ritardi nei pagamenti, dubbi sulle altezze delle travi.
Nessuna comunicazione ufficiale: il Comitato punta il dito
In assenza di comunicazioni ufficiali, il Comitato denuncia l’ennesimo vuoto informativo: “In questa città, oltre al ponte, manca la comunicazione”. E ancora: “Nessuno che chiarisca, con atti e documenti, perché dopo quasi cinque anni non si riesca a portare avanti i lavori in modo serio e continuo”.
Trasparenza e gestione pubblica al centro delle richieste
La richiesta è netta: trasparenza e chiarezza, lontane dalla propaganda politica e dalle sterili polemiche. Il ponte sul Calopinace, oltre a rappresentare un’infrastruttura cruciale, è ormai diventato il simbolo di un malessere più profondo: l’assenza di una gestione efficace e condivisa della cosa pubblica.