Reggio - Centri diurni KO, Comune cerca soluzioni. Regione attesa ai fatti

Quali le soluzioni che il Comune ha pensato per aiutare i cittadini in attesa dell'iter burocratico che consenta nuovamente la riapertura dei centri diurni?

Ristobottega

Da due settimane ormai oltre cento bambini della nostra città non frequentano più i centri diurni per minori.

Come anticipato su queste pagine, il 30 giugno i quattro centri diurni di Reggio Calabria, che operavano da moltissimi anni con prestigio e professionalità sul territorio al sostegno di numerosissime famiglie, hanno chiuso le proprie strutture.

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La responsabilità dell’ecatombe dei centri è da ritrovare esclusivamente nel contenuto del nuovo regolamento regionale sui servizi sociali approvato nel 2019. Tale documento prevede non poche lacune che condannano le virtuose realtà di assistenza ai minori e ai minori disabili presenti nella città di Reggio.

Dopo i nostri numerosi articoli di denuncia i tanti appelli delle cooperative sociali che operano nel settore, sembra forse muoversi qualcosa. Il ‘mea culpa’ da parte della Regione sembra essere arrivato durante una riunione interistituzionale a Catanzaro che ha visto protagonisti i dirigenti regionali, nonchè l’assessore regionale alle politiche sociali Tilde Minasi e l’assessore comunale Demetrio Delfino.

Il regolamento è evidentemente troppo stringente e testimonia che chi lo ha redatto non conosce a fondo la gestione di tali strutture. Servono dunque modifiche tempestive da concordare possibilmente con le parti interessate in modo da poter ottimizzare al meglio le risorse umane ed economiche.


In attesa che la Regione Calabria modifichi l’importante documento però centinaia di famiglie rimangono senza alcun tipo di sostegno. Quali le soluzioni e le alternative che il Comune ha pensato per aiutare i cittadini in attesa dell’iter burocratico che consenta nuovamente la riapertura dei centri diurni?

“In quel tavolo interistituzionale, al fine di aiutare le famiglie, abbiamo proposto l’idea di poter continuare le attività dei centri diurni come ludoteche chiedendo l’autorizzazione al funzionamento come luoghi destinati al gioco in attesa che si modifichi il regolamento – spiega Demetrio Delfino ai nostri microfoni – Questa è stata la nostra proposta per evitare al momento di chiudere i servizi. E’ ovvio che si tratta di un’alternativa temporanea in attesa di risposte dalla Regione Calabria. Il nostro dirigente ha formulato inoltre un ulteriore quesito alla Regione in merito ai mesi d’esperienza richiesta dagli enti e nel frattempo il Comune a breve pubblicherà un avviso per quanto riguarda i centri estivi. Le famiglie potranno dunque mandare i propri figli ai centri estivi comunali in attesa di definizioni future”.

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