Reggio, i consiglieri di minoranza: "Scioglimento del 2012 ingiusto, Falcomatà chieda indennizzo"

"Chiediamo al sindaco Falcomatà di convocare, con la massima urgenza, un Consiglio comunale con un unico punto posto all'ordine del giorno"

I consiglieri comunali di minoranza al comune di Reggio Calabria hanno presentato una proposta denominata “Reggio: scioglimento ingiusto, FalcomatA chieda indennizzo per la città”. Nel documento si fa riferimento al provvedimento del Governo Monti,  che il 10/10/2012 dispose lo scioglimento del Consiglio Comunale.

I consiglieri comunali di minoranza, in conclusione al documento, chiedono a Falcomatà “di convocare, con la massima urgenza, un Consiglio comunale con un unico punto posto all’ordine del giorno: “azioni a tutela della comunità reggina per l’ingiusto scioglimento del Consiglio Comunale di Reggio Calabria” al fine di individuare le più idonee azioni politico-istituzionali da porre in essere, in maniera unitaria ed incisiva, per il raggiungimento dei suddetti obbiettivi”.

Il documento dei consiglieri di centrodestra

“Considerato che:

Nel comune di Reggio Calabria, i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 15 e 16 maggio 2011, sussistono forme di ingerenza della criminalità organizzata, rilevate a seguito di accertamenti approfonditi”;

• Che la recente sentenza della Corte di Cassazione sulla vicenda Leonia ha definitivamente sancito l’inesistenza di qualsivoglia rapporto tra la criminalità organizzata e l’Amministrazione Comunale del tempo;

• Che le contestazioni di carattere giudiziario e tutti gli altri motivi che hanno costituito l’intricata matassa” su cui si è fondato il provvedimento di scioglimento del Consiglio Comunale, decisione che ha offeso e penalizzato l’intera Comunità reggina, sono via via venuti meno dimostrando come gli stessi siano stati utilizzati, in maniera artificiosa e strumentale, per supportare una decisione di chiaro ed esclusivo stampo politico;

Che le circostanze e le procedure che hanno determinato la scioglimento del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, unitamente a gran parte di quelli dei comuni della nostra provincia e alle vicende che hanno coinvolto le Amministrazioni di Roma e Rende, dimostrano come la normativa che disciplina la materia non appartenga più alla sfera del diritto, bensì sia frutto di scelte esclusivamente di natura politica.

RILEVATO

Che a seguito dello scioglimento è stata nominata una Commissione straordinaria la cui gestione, in quanto tecnica e non politica, accentuata dalle necessità di bilancio, è stata caratterizzata da una eccessiva burocratizzazione e dedizione dell’ordinaria amministrazione, senza riuscire a frapporre argini all’acuirsi della crisi economica ed a soddisfare adeguatamente il crescente bisogno di interventi per contrastare il diffuso disagio sociale;

Che l’azione dello Stato, anche attraverso il commissariamento della Città, ha determinato, tra l’altro:

• l’inaccettabile ritardo delle procedure per la costituzione della città metropolitana, con la conseguente perdita dell’opportunità di acquisire risorse ed elaborare idonee strategie finalizzate allo sviluppo della nuova area territoriale;

• l’adozione di un piano di riequilibrio finanziario pluriennale che ha comportato l’innalzamento dell’imposizione fiscale ai massimi livelli, con pesanti ripercussioni sulla gestione delle imprese e sui consumi delle famiglie, unitamente alla sospensione o all’annullamento di procedimenti amministrativi, quali la dismissione del patrimonio edilizio, la definizione del condono edilizio, la lotta all’evasione fiscale, procedimenti che avrebbero generato entrate stimate in circa 100 milioni di euro;

• il rallentamento delle progettazioni di opere e l’apertura di cantieri già finanziati e ridotto la capacità di intercettare nuove risorse finanziarie comunitarie, statali e regionali;

• Che, per quanto sopra esposto, le pubbliche promesse dell’allora Ministro Cancellieri e del
Governo sono state totalmente disattese, in quanto, non solo il Commissariamento non ha determinato l’auspicato rilancio e sviluppo della città, ma soprattutto lo Stato non ha dimostrato alcuna attenzione per Reggio né ha adottato alcun provvedimento in favore della comunità reggina;

Che il 24/10/2019, in occasione dell’audizione alla Commissione Affari Costituzionale della Camera dei Deputati per gli abbinati Progetti di legge C 1512 (“Modifica dell’articolo 143 del TUEL, di cui al D.Igs 267/2000, in materia di scioglimento dei consigli comunali, provinciali e delle città metropolitane conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similare”), C 474 (“Modifiche al TUEL di cui al D.lgs 267/2000, in materia di scioglimento dei consigli degli enti locali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso”), C 1630 (“Introduzione dell’articolo 143-bis del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di computo dei termini di durata in carica dei consigli comunali e provinciali in caso di annullamento del provvedimento di scioglimento”), l’ANCI ha evidenziato come “Tutelare l’istituzione Comune e la sua vita democratica è, dunque, l’obiettivo a cui occorre fare riferimento. In tal senso appare opportuno che nel procedimento che porta allo scioglimento dell’amministrazione comunale, vi sia la possibilità, per i soggetti coinvolti, di far rilevare le proprie osservazioni attraverso la presentazione di memorie ovvero un contraddittorio”;

Che la prima parlamentare firmataria del progetto di legge C 1630 è stata la compianta Jole Santelli, accompagnata dal neo governatore On. Roberto Occhiuto e, tra gli altri, dal Deputato On. Francesco Cannizzaro.

Che l’indiscussa disparità di trattamento è frutto di una norma ormai diffusamente considerata iniqua e poco efficace, al punto che gli effetti discorsivi che essa è in grado di generare sono stati denunciati da tuffi i massimi livelli istituzionali (Parlamento – Magistratura – Ministero dell’ Interno);

Che, aspetto ancor più grave, l’applicazione della norma in questione è rimessa alla decisione, assolutamente discrezionale, del Consiglio dei Ministri e rischia di essere utilizzata, esclusivamente, quale strumento di contrapposizione politica e partitica.

CONSIDERATO

Che l’inadeguatezza della norma rispetto al necessario fine di tutela della vita democratica ed il suo possibile utilizzo strumentale producono anche effetti palesemente iniqui e discriminatori che violano ì principi su cui si fonda lo stato di diritto e, conseguentemente, i fondamentali diritti Costituzionali dei cittadini e che il perdurare di tale perverso sistema rischia di determinare il venir meno della credibilità dello Stato e delle Istituzioni, esponendo al pericolo del rafforzamento della criminalità organizzata, in termini di consenso e di controllo del territorio;

Che negli scorsi anni, Cittadini, Associazioni, avevano proposto una petizione popolare che ha coinvolto e ottenuto oltre 6.000 firme;

Che, in particolare, nei territori ove insistono le 14 Città Metropolitane, lo scioglimento dei consigli comunali capoluogo di provincia, potrebbe causare effetti diretti su di esse per la circostanza di legge che il Sindaco del Comune capoluogo ne é anche l’organo monocratico di vertice.

Tutto ciò premesso e considerato, i consiglieri firmatari IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE ad attivarsi verso il Governo ed il Parlamento, affinché:

adottino i più opportuni provvedimenti di carattere straordinario idonei ad assicurare le risorse finanziarie necessarie a risarcire Reggio per il danno all’immagine subito e compensare le perdite determinate dalla gestione Commissariale al fine stimolare quel rilancio e quello sviluppo necessari a ridare fiducia e speranza all’intera Comunità cittadina;
diano impulso alla definizione dell’iter di approvazione degli indicati Progetti di legge di modifica dell’istituto di scioglimento dei Consigli di cui all’articolo 143 del T.U.E.L., prevedendo, in particolare:

• in adesione a quanto esposto dall’ANCI, clic nel procedimento che porta allo scioglimento dell’amministrazione comunale, vi sia la possibilità, per i soggetti coinvolti, di far rilevare le proprie osservazioni attraverso la presentazione di memorie ovvero un contraddittorio, riducendo così la possibilità di utilizzo strumentale o arbitrario della nonna;

• tutele per scongiurare la possibilità che lo scioglimento dei consigli comunali capoluogo di provincia riverberi effetti diretti nelle Città Metropolitane;

di convocare, con la massima urgenza, un Consiglio comunale con un unico punto posto all’ordine del giorno: “azioni a tutela della comunità reggina per l’ingiusto scioglimento del Consiglio Comunale di Reggio Calabria” al fine di individuare le più idonee azioni politico-istituzionali da porre in essere, in maniera unitaria ed incisiva, per il raggiungimento dei suddetti obbiettivi.