Reggio – Consiglio dei Ministri, the day after – FOTO
Quando li rivedremo? Il Governo nazionale si è dimostrato attento e vicino alle problematiche calabresi che affliggono ormai da decenni la nostra regione. Il messaggio è uno e solo: "Non abbandonate la Calabria"
19 Aprile 2019 - 10:09 | di Vincenzo Comi
“Non abbandonate la Calabria”
Questo l’urlo disperato dei tanti lavoratori presenti in piazza Italia durante la giornata di ieri con gli occhi puntati sull’ingresso della Prefettura di Reggio Calabria. Sindacati, associazioni, cittadini. Tutti in attesa e per ore, davanti alla Prefettura.
All’interno del palazzo del governo si è tenuto il 55esimo Consiglio dei Ministri. Per la cronaca il secondo a Reggio Calabria (il primo si tenne il 28 Gennaio 2010 quando venne istituita l’Agenzia dei Beni Confiscati).
Stabilizzazione dei lavoratori precari, sviluppo economico e sociale. Queste in estrema sintesi le richieste del popolo calabrese che più di ogni altro soffre da oltre dieci anni per il mancato riconoscimento dei propri diritti essenziali. In primis il diritto di cura e il diritto alla salute. Il tanto atteso decreto sanità ha avuto l’approvazione unanime del Consiglio dei Ministri. Un intervento d’urgenza, della durata di 18 mesi che dovrebbe risolvere l’emergenza sanitaria in Calabria e quanto meno garantire i LEA (livelli essenziali di assistenza).
Sanità e legalità sono state invece le parole chiave che hanno scandito la giornata di ieri.
“Crotone, Sibari, Reggio Calabria, Locri sono state le prime colonie della Magna Grecia quindi pensiamo alla ricchezza culturale che ha espresso questo territorio – spiega il Premier Giuseppe Conte – Fa veramente male vedere un territorio che non riesce a perseguire la strada della crescita e dello sviluppo sociale ed una delle ragioni per cui questo obiettivo stenta ad essere raggiunto è l’alto tasso di criminalità che soffoca le attività produttive. Contrastarla è il primo passaggio. Continueremo a sciogliere tutti quei comuni che sarà necessario sciogliere”.
La criminalità, specie in Calabria, ha ancora un forte radicamento sociale e nel tessuto produttivo. Lo ricorda il premier Conte che analizza la situazione calabrese e lancia un messaggio ai tanti giovani che amano la terra in cui sono nati e cresciuti.
“La criminalità rallenta molto la crescita del Sud. La criminalità ostacola lo sviluppo. Dobbiamo non abbassare mai la soglia ed intensificare gli sforzi. Quanto ai giovani calabresi dico che è bello andare fuori e coltivare un’esperienza anche all’estero ma è ancor più bello poi poter offrire la possibilità, il piacere e la libertà di poter tornare nella propria terra d’origine e poter dedicare le energie lavorative e professionali nella terra d’origine”.
Tanta vicinanza dunque da parte del Governo che si è dimostrato attento e sensibile alle problematiche calabresi che affliggono ormai da decenni la nostra regione, specie nel settore della sanità. Un Consiglio dei Ministri che, seppur simbolico, testimonia però un’attenzione concreta, almeno attraverso la presenza di tutti i ministri in Calabria.
Se funzionerà o meno il decreto lo capiremo al termine dei 18 mesi (durata del decreto). Solo alla scadenza si potrà fare un bilancio per comprendere se si è riusciti a risollevare i LEA.
Quanto alle altre decine di questioni irrisolte nella nostra terra ci uniamo anche noi al grido della gente. Il messaggio rimane sempre uno solo.
“Non abbandonate la Calabria”
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