Reggio, ad un passo dal dissesto. Falcomatà: 'Combatteremo anche questa volta'

In attesa di comprendere gli eventuali scenari arriva il primo commento (post) di Falcomatà sull'ipotesi dissesto

Rieccoci. Torna l’incubo dissesto.

Palazzo San Giorgio nuovamente nell’ombra a causa della decisione della Corte dei Conti che ha preso atto della decisione della Consulta sui fondi di anticipazione. La novità adesso sta su un nuovo debito, questa volta ‘idrico’ con la Regione Calabria. E la Corte dei Conti impone un rientro nella norma entro tre anni al massimo.

L’amministrazione Falcomatà deve dunque ‘fare i conti’ con diversi problemi, alcuni già noti, altri meno. La Corte dei Conti ‘suona’ quindi nuovamente a Palazzo San Giorgio e tira le orecchie al Comune prendendo atto dalla Consulta sull’illegittimità dell’uso dei fondi di liquidità per riparare il debito.

I giudici della Consulta avevano infatti stabilito come le anticipazioni di liquidità fossero utilizzabili dagli enti locali solo per pagare passività pregresse iscritte in bilancio e non anche per assicurare nuove spese e forme di copertura. Palazzo San Giorgio avrebbe invece utilizzato le somme arrivate a titolo di anticipazione in maniera sbagliata.

Adesso però c’è un’altra novità. I giudici contabili sono andati oltre, stabilendo che il debito idropotabile con la Regione Calabria dovrà essere estinto in tre anni. Stando così le cose Palazzo San Giorgio si troverebbe dunque in un vicolo cieco.

Intanto in attesa di comprendere gli scenari eventuali il primo cittadino Giuseppe Falcomatà lascia a FB il suo primo messaggio sulla vicenda:

“Un “nuovo” debito del 2004 minaccia il nostro Comune. Si tratta dei 65 milioni del debito idrico con la Regione Calabria che, secondo la Corte dei Conti regionale, i reggini dovrebbero restituire in tre anni. Combatteremo anche questa volta. Buona giornata”.