Elezioni Metropolitane avanti tutta: ok a 2 nuovi seggi. Interlocuzione continua con il Ministro

In occasione della presentazione delle sue liste Falcomatà ha spiegato i motivi dell’urgenza del voto

Le elezioni per il rinnovo del Consiglio metropolitano si svolgeranno regolarmente domenica 24 gennaio, a meno di clamorosi sviluppi sul fronte epidemiologico. Il sindaco Giuseppe Falcomatà lo ha detto questa mattina nel corso della conferenza stampa per la presentazione delle liste – Democratici insieme e S’Intesi – che si contenderanno i 14 posti disponibili insieme a Centrodestra Metropolitano e Territorio Metropolitano. La sicurezza, e la necessità di garantirla per tutto lo svolgimento della tornata elettorale, rimangono i punti principali su cui è puntata l’attenzione dell’Ente che, dopo le richieste pervenute da più parti, predisporrà altri due seggi sul territorio provinciale. In ogni caso la decisione definitiva sarà presa nel giro di un paio di giorni.

Ciao Andrea

Andrea Mesiani 1

Il primo pensiero è per Andrea Misiani e per la famiglia. Dipendente di Avr, da sempre impegnato nelle varie vertenze che hanno colpito la società che si occupa della raccolta dei rifiuti Misiani ha lottato fino alla fine con un male che purtroppo non gli ha dato scampo. Il primo cittadino è convinto che “la città perda una persona che ha sempre messo l’interesse delle persone davanti a tutto il resto”.

L’interlocuzione col Ministro

Falcomatà rende noto di essersi appena confrontato con il Ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, in merito all’opportunità, o meno, di far svolgere le elezioni per il rinnovo del Consiglio metropolitano. Un’elezione di secondo grado che porterà alle urne qualcosa come un migliaio di amministratori del territorio metropolitano. Il primo cittadino ha fatto anche sapere che dagli Uffici del Governo il Prefetto ha trasmesso anche l’ultima nota emessa dal Comitato tecnico scientifico circa le condizioni in cui si svolgeranno le elezioni del prossimo 24 gennaio.

In sostanza, il Cts non vieta le consultazioni ma, ricalcando i motivi che il 29 dicembre scorso hanno portato al rinvio delle regionali all’11 aprile (in precedenza fissate per il 14 febbraio) invita a riflettere sulla possibilità di un rinvio.

“Come sapete sono due tipi di elezioni diverse. Le regionali sono elezioni con una platea di elettori molto ampio, mentre quelle per la Città Metropolitana se votasse il 100% degli aventi diritto al voto, porterebbe alle urne mille elettori. Noi non rimaniamo sordi alle osservazioni del Cts né alle richieste pervenute dalle associazioni dei sindaci della Locride e della Piana”.

Due seggi in più

In origine le operazioni di voto si sarebbero dovute svolgere a Palazzo Alvaro, dove ha sede il Seggio elettorale centrale. Ma da più parti, oltre a chiedere di prendere in considerazione un ulteriore rinvio, si è chiesto di istituire due seggi periferici – uno nella Piana e uno nella Locride – per facilitare lo svolgimento delle stesse.

“Sin da subito ho chiesto all’Ufficio elettorale di organizzare due seggi periferici. La risposta iniziale del Comando di Polizia Provinciale è stata negativa a causa dell’esiguo numero di personale a disposizione del Comando. I sindaci avevano comunicato la disponibilità di mettere a disposizione anche la loro polizia locale per organizzare i seggi. Per cui superato il problema tecnico ho dato mandato agli uffici di organizzare nel pieno rispetto delle regole Covid i due seggi, rispettivamente a Locri e a Palmi”.

L’urgenza delle elezioni

Giuseppe Falcomatà 2

Il sindaco Falcomatà ha spiegato anche al Ministro il perché dell’urgenza manifestata in altre occasioni di svolgere la tornata elettorale per la Città Metropolitana.

“Non si vuole per forza votare per presunzione o arroganza nel voler portare avanti le nostre ragioni. L’urgenza è data dalla non governabilità in cui versa oggi il Consiglio metropolitano. Il luogo principale del confronto, del dibattito e delle scelte di indirizzo politico su quello che è il futuro della città metropolitano, oggi è mortificato, azzoppato, sensibilmente ridotto di circa un terzo dei suoi componenti”.

Falcomatà boccia anche quelle che definisce “ricostruzioni bizzarre e bislacche” di chi vorrebbe denunciarlo alla Procura perché non ha proceduto alla surroga dei consiglieri mancanti. Il sindaco ha infatti spiegato, da una parte che non si tratta di una scelta politica, e dall’altra che mancano materialmente i consiglieri per procedere alla surroga. In altre parole, sono stati surrogati tutti i surrogabili.

“Qualcuno potrebbe osservare che ci sono ancora nove consiglieri che permettono di raggiungere il numero legale per effettuare i Consigli. Ma c’è un dato politico che deve essere tenuto in considerazione: la Città Metropolitana nasce come un ente di programmazione e credo che questa debba avvenire con un Consiglio metropolitano rinnovato e legittimato, e non in prorogatio per le attività urgenti”.

Falcomatà cita ad esempio quanto successo per la nomina dei Revisori contabili, che deve avvenire con maggioranza qualificata di otto consiglieri. IN quel caso non solo si è dovuto garantire e mantenere il numero legale in aula, ma si è comunque dovuto votare favorevolmente.

“Le scelte importanti non possono essere affrontate con provvisorietà”.

Gli adempimenti futuri

Falcomatà parla quindi di adempimenti formali e sostanziali da ottemperare entro il 31 di gennaio. In primis l’approvazione del Bilancio di previsione, dalla quale discendono le scelte di indirizzo politico dell’Ente rispetto a quello che è il Piano Triennale delle opere pubbliche, rispetto a quelle che sono le attività di formazione, rispetto alle scelte dei contributi ai Comuni, rispetto alle scelte anche strategiche e di pianificazione territoriale dell’Ente. C’è da riorganizzare le società in house; il perfezionamento dell’ingresso della Città Metropolitana in Atam; va riorganizzata SviProRe; la Città metropolitana entrerà anche all’interno della società Castore. C’è da valutare, ove ne ricorrano i presupposti di legge, l’opportunità di entrare anche all’interno di Sacal per avere un ruolo diciamo da protagonisti anche nella strategia di sviluppo aeroportuale della società stessa.

Proprio oggi in giunta si procederà al varo della Cabina di regia per l’organizzazione la gestione e l’indirizzo delle risorse del Recovery fund.

Insomma tutta una serie di cose che non possono essere decise da un Consiglio metropolitano che oggi è ridotto a 8 partecipanti su 15 e che per legge è in regime provvisorio.

“Queste sono le motivazioni dell’urgenza – ha concluso il sindaco – e non si faccia sciacallaggio o polemica rispetto alla scelta di votare. Altri interessi non ce ne sono, sia chiaro”.

Le liste e il pasticcio dell’Ufficio elettorale

Giuseppe Falcomatà

La scelta di presentare due liste, Falcomatà la spiega insieme ai presentatori delle due compagini, i consiglieri Carmelo Romeo per Democratici insieme e Massimo Merenda per S’Intesi. La prima più partitica, la seconda con un’anima civica.

Percorso a ostacoli per la lista S’Intesi che ha dovuto affrontare un ricorso che – dice Falcomatà – si sarebbe potuto evitare se la legge fosse stata applicata e non interpretata. In tal senso il sindaco si dice rammaricato per il fatto che il buon nome della Città Metropolitana sia finito, e non per motivi positivi, sui principali siti e riviste di giustizia amministrativa. Per questo annuncia anche una verifica con l’Ufficio elettorale per capire quanto successo.