Emergenza abitativa, Falcomatà: "Il provvedimento di cui vado più orgoglioso"

"Accogliendo la petizione popolare delle associazioni e dai comitati civici, destiniamo 11 milioni di euro per l’acquisto di immobili a favore dell’emergenza abitativa". Le parole del sindaco Falcomatà

“In Consiglio Comunale abbiamo approvato uno dei provvedimenti di cui vado più orgoglioso”.

Sono queste le parole del sindaco Giuseppe Falcomatà al termine della riunione che, dopo una lunga attesa, sembra aver sbloccato gli 11 milioni del Decreto Reggio destinati agli alloggi popolari.

“La scelta di definanziare provvisoriamente opere pubbliche non ancora avviate e che faremo in seguito ci consente di destinare subito ben 11 milioni di euro, per l’acquisto di immobili a favore dell’emergenza abitativa, accogliendo in pieno la petizione popolare presentata nei mesi scorsi dalle associazioni e dai comitati civici”.

Cosa è l’emergenza abitativa?

“Si tratta di quei casi in cui ci si trova senza casa e non si può più pagare l’affitto per vari motivi: alloggi inadatti, sfratto, morosità incolpevole, disabilità, perdita del lavoro e della speranza.
L’incontro con la vita reale e l’ascolto ci ha portato a compiere un vero e proprio cambiamento culturale su un tema delicatissimo come la casa.

Noi non facciamo cassa sull’edilizia popolare.

Andate a chiedere ai 150 inquilini di vico Neforo, in via Lia, dove l’8 agosto abbiamo annunciato che da quel momento avrebbero avuto la possibilità di acquistare casa, se questo era il desiderio di una vita, ma con i loro tempi e alle loro condizioni.

Andate a vedere come nella Polveriera, il “non luogo” della nostra città, sono state avviate le demolizioni e progettata la rigenerazione urbana, andate ad Arghillà dove si sta provvedendo alla regolarizzazione degli occupanti abusivi e alla loro riconversione in cittadini.

Andate dal sindaco Falcomatà a chiedere perché sono pochissimi i suoi provvedimenti ex art. 31 di assegnazione di alloggi in emergenza, vi dirà che quella misura è tornata a essere un provvedimento eccezionale e motivato mentre prima era la modalità con cui la politica con la p piccola, ti dava una casa”.

Il primo cittadino, nel suo post su Facebook, prosegue:

“Andate a leggere perché i nostri provvedimenti sui beni confiscati sono considerati buone prassi in tutta Italia e su come abbiamo dato le ville dei boss ai poveri, su come per la prima volta dopo anni stiamo ristrutturando un po’ degli alloggi popolari, riattivato i bandi di assegnazione alloggi dopo decenni e i contributi economici ad integrazione dei canoni di locazione.

Abbiamo fatto un pezzo di strada consapevoli di andare avanti, e se vi va condividete”.