Ponte Calopinace, Falcomatà critica...se stesso: "L'errore è stato dare una data di inaugurazione"

"Risorse trovate, lavori vicini a ripartire. Pronto per l'estate 2024? Preferisco non sbilanciarmi, daremo le date quando gli operai torneranno sul cantiere"

Focus cantieri in città durante la trasmissione Live Break con in studio il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. Ai microfoni di CityNow il primo cittadino, dopo aver trattato i temi politici più scottanti, dalla Giunta alla mozione di sfiducia, ha affrontato la situazione relativa alla realizzazione di un’opera che ha destato da subito clamore e critiche, ovvero la pista ciclabile, e fatto un focus sui principali cantieri e opere in città da completare

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Tra i numerosi argomenti trattati, non poteva mancare l’ormai celeberrimo e leggendario ponticello Calopinace. Il cantiere è oramai diventato tristemente noto in città, complice la difficoltà a portare a termine un’opera che in realtà avrebbe chiesto settimane di lavoro e non anni.

Il sindaco Falcomatà, dopo una prima frase ironica (“Ci volevamo mettere in linea sul Ponte sullo Stretto“) si sofferma sullo stato attuale della vicenda.

“L’errore iniziale è stato dare date per la conclusione dei lavori che poi non sono state rispettate. Detto questo, il ponte Calopinace nasce da finanziamento regionale, che a causa di alcuni contenziosi è stato prima sospeso e successivamente revocato.

Abbiamo già individuato le nuove risorse, il progetto è stato “spondato” come si dice in gergo e i lavori presto ripartiranno ma non voglio dire date. Pronto per l’estate 2024? Ripeto, non voglio dare date se no incorro negli errori precedenti. Daremo le date quando gli operai torneranno sul cantiere, ad oggi non mi sento di poterle dare”, le parole del primo cittadino.

Le dichiarazioni di Falcomatà sono in pratica un richiamo e una critica…a se stesso, considerato che era stato proprio il sindaco a fornire le tempistiche per la conclusione dei lavoro.

Falcomatà infatti, attraverso i social, nel luglio del 2020 affermava trionfante:

“Abbiamo appena consegnato i lavori per la realizzazione del nuovo ponte sul Calopinace che dureranno 120 giorni. In queste immagini potrete vedere come sarà. Il ponte unirà il Lungomare Falcomatà al Parco Lineare Sud e, quindi, congiungerà il centro città con la zona sud e viceversa. Si potrà attraversare a piedi, in bici, in auto, moto ecc…

Ringrazio l’assessore Muraca, l’ufficio tecnico comunale e la ditta che eseguirà i lavori. Adesso rientro da Roma, abbiamo buone notizie per la nostra città.

Ps: che nome diamo a questo ponte? Date, senza ironia, qualche suggerimento. Li leggo volentieri”.

A rileggerlo quasi 4 anni più tardi, il post (con chiusura ironica) di Falcomatà rappresenta quasi un cattivo presagio di come la realtà dei fatti avrebbe viaggiato tristemente ad anni luce di distanza rispetto alle promesse del sindaco. A questo punto, volendo sfruttare l’invito dello stesso Falcomatà datato luglio 2020, un nome adatto potrebbe essere ‘Ponte dei sospiri’.

Tornando tremendamente seri, c’è da sperare che l’amministrazione comunale a tre anni e mezzo dalle parole di Falcomatà, seguite da una mezza dozzine di promesse dell’ex assessore ai Lavori Pubblici Rocco Albanese, riesca a colmare al più presto i 30 metri che separano le mancate promesse dalla realtà.