Reggio, tre nuove stazioni per la tratta jonica. Falcomatà: 'Altri progetti in cantiere'

Il finanziamento da 23 milioni di euro grazie al quale sarà possibile costruire tre nuove stazioni nella tratta jonica non è l'unica novità. Ecco i progetti di mobilità per Reggio Calabria illustrati dal sindaco Falcomatà

Firmata la convenzione fra Governo, Comune ed Rfi che porterà alla realizzazione, attraverso il finanziamento di 23 milioni di euro, di tre nuove Stazioni ferroviarie lungo la tratta jonica.

Nella sede dell’Atam, ieri mattina, il sindaco Giuseppe Falcomatà, il sottosegretario alle Infrastrutture ed ai Trasporti Salvatore Margiotta ed il Direttore territoriale produzione Rfi Calabria, Sergio Stassi, insieme all’assessore comunale ai Trasporti Giuseppe Marino, hanno di fatto sancito la nascita degli scali di San Leo, Bocale II e Sant’Elia di Lazzaro, ovvero un tassello determinante per il rilancio della metropolitana leggera destinata ad implementare le possibilità di movimento per i cittadini.

«Questi fondi – ha sottolineato il sindaco Falcomatà concentrandosi su un dato strettamente politico – erano stati inseriti e previsti nei Governi del centrosinistra, quando al Ministero dei Trasporti sedeva Graziano Delrio. Si rischiava, però, di perderli per un cavillo burocratico che la caparbietà dell’assessore Giuseppe Marino, facilitato dalla grande disponibilità di questo Governo, è riuscito a superare. Prima, infatti, rinvii su rinvii rischiavano di far saltare un progetto di sviluppo fondamentale per l’intero territorio. Adesso, invece, si è arrivati ad un punto che ci consente di realizzare tre nuove stazioni, un servizio prezioso per i cittadini, un’opportunità di scelta per chi, muovendosi da e peri il capoluogo, può avvalersi, insieme agli altri strumenti di mobilità, anche dell’utilizzo della ferrovia».

Il sindaco ha aggiunto:

«Tuttavia il lavoro non finisce qui: col sottosegretario Margiotta, ci concentreremo su altre arterie che possano collegare le zone interne e collinari alla città, sullo sblocco della bretella che conduce a Cardeto e nelle aree limitrofe al paese. C’è un grande progetto che è quello del Sistema di mobilità metropolitano (MMS), dove convergono sistemi che alternano il gommato al ferroviario; la linea zero di questo programma dovrebbe essere lo Stadio. Anche su questo aspetto proveremo a far convergere, insieme a Rfi, i nostri obiettivi».

E la sede scelta per siglare l’intesa, come si evince dalle parole dello stesso sindaco Falcomatà, non è un caso:

«Atam, forse più di tutto in questa città – sicuramente per ciò che riguarda questi cinque anni intensi di riorganizzazione dei servizi pubblici essenziali e del trasporto pubblico locale – è senza dubbio la fotografia di come le cose, anche partendo da una condizione oggettivamente difficile, potremmo dire quasi impossibile, si possono tradurre in risultati positivi soltanto grazie alla sinergia degli attori coinvolti, alla voglia di remare tutti dalla stessa parte, alla consapevolezza che di fronte si ha una battaglia comune al servizio della città». Atam, infatti, era una società praticamente fallita, ma che è stata risanata, rilanciata e riportata a condizioni tali da renderla fra le migliori aziende di trasporto del Mezzogiorno. «Non mi stancherò mai di dire – ha ricordato il sindaco – che non saremmo mai riusciti ad ottenere questo grande risultato se non ci fosse stato il grande senso di responsabilità mostrato dei lavoratori Atam, il loro senso di appartenenza all’azienda e, soprattutto, alla città nella quale sono nati, vivono e per la quale loro lavorano».

A coronamento dell’importante lavoro messo in campo da Palazzo San Giorgio e dal settore comunale di riferimento, è arrivato anche l’attestato di stima del senatore Salvatore Margiotta:

«Quando si trovano i dirigenti bravi i problemi si risolvano. Ed è una grande soddisfazione e motivo d’orgoglio vedere una rappresentanza politica di questo livello: brava, capace, competente, anche generazionalmente smart. Ho sentito dire cose sensate, intelligenti, corrette. Di questo dobbiamo fare motivo di vanto».

Sul tema degli impegni del Governo, il sottosegretario non si è tirato indietro allargando il discorso anche l’aeroportoTito Minniti”:

«Giustissimo inserirlo all’interno del sistema mobilità dello Stretto. E se qualcuno pensa che aver fatto un’unica società di gestione del sistema regionale voglia dire avere un solo aeroporto in Calabria, si sbaglia di grosso. Sarebbe paradossale credere che una città come Reggio, con 200 mila abitati, così vicina alla Sicilia, interessata da flussi turistici, industriali e imprenditoriali, possa stare senza aeroporto».

In conclusione, un passaggio il sottosegretario Margiotta l’ha riservato alla convenzione firmata ieri:

«Quando una parte dell’Italia è in difficoltà le devi dare qualcosa in più e non la stessa cosa del resto del Paese. A noi interessa realizzare e produrre, non il programmare. Questi 23 milioni devono essere spesi velocemente, ma Rfi, da questo punto di vista, è garanzia assoluta. Nello scorso anno, infatti, ha appaltato cinque miliardi di euro in tutta Italia dando un respiro vitale al complesso sistema dei lavori pubblici».