Operazione "Libro nero": l'elenco delle accuse per i 17 indagati

L’operazione 'Libro Nero' ha consentito di individuare i ruoli di ulteriori soggetti di vertice affiliati alla cosca Libri. Ecco l'elenco delle accuse degli indagati

L’operazione Libro Nero – condotta della Sezione “Reati contro il Patrimonio e la Pubblica Amministrazione” della Squadra Mobile di Reggio Calabria – ha consentito di individuare i ruoli di ulteriori soggetti di vertice, nonché di affiliati e concorrenti esterni della cosca LIBRI, pienamente inserita nella ‘ndrangheta unitaria e attiva nella città di Reggio Calabria, segnatamente nei quartieri Cannavò, Condera, Reggio Campi, Modena, Ciccarello, San Giorgio e nelle frazioni di Gallina, Mosorrofa, Vinco e Pavigliana.

Le evidenze investigative hanno consentito di accertare, ancora una volta, l’esistenza e la vitalità della cosca LIBRI, e della sua sub-articolazione BORGHETTO/CARIDI/ZINDATO, attraverso l’emergere di costanti e consolidati rapporti tra gli associati, della mutua assistenza fornita agli affiliati detenuti ed ai loro familiari, della consapevole compartecipazione alle condotte delittuose ed efficace ripartizione di compiti.

Nello specifico, l’inchiesta ha messo in luce il ruolo apicale ricoperto, in seno alla cosca, dal detenuto CARIDI Antonino il quale – in base alle risultanze delle intercettazioni – aveva ereditato il ruolo di capo cosca direttamente dal defunto suocero LIBRI Domenico, detto don Mico, storico patriarca dell’omonima potente cosca reggina.

Nonostante fosse sottoposto al c.d. carcere duro, il CARIDI ha continuato ad impartire direttive agli affiliati liberi, attraverso i colloqui con la moglie LIBRI Rosa (figlia del suddetto Domenico LIBRI) e con l’avvocato PUTORTÌ Giuseppe, suo difensore di fiducia. Il detenuto faceva giungere all’esterno le sue disposizioni anche attraverso missive, dal contenuto criptico e con allusioni religiose, che spediva a PELLICANO’ Saverio il quale le consegnava, a sua volta, a LIBRI Rosa.

L’avvocato PUTORTÌ Giuseppe portava a destinazione le direttive impartite dal detenuto, incontrando personalmente alcuni esponenti della cosca, sia presso il proprio studio che in altri luoghi, dando peraltro loro utili indicazioni in merito, ad esempio, ad eventuali attività commerciali da acquistare al fine di accrescere il potere economico dell’organizzazione criminale.

LIBRI Giuseppe, al pari del cognato CARIDI Antonino, durante il periodo di detenzione, dal luglio 2007 a ottobre 2014, ha continuato ad impartire ordini dal carcere e a comunicare con altri componenti della cosca, attraverso missive spedite a LA PORTA Giuseppe o avvalendosi dell’apporto di un agente della Polizia Penitenziaria infedele, non identificato. Dopo la scarcerazione, ha ripreso ad occuparsi degli affari del sodalizio.

PELLICANÒ Saverio ha svolto il ruolo di factotum di CARIDI Antonino e di Rosa LIBRI, mettendo a disposizione del sodalizio criminale conti correnti postali a suo nome, gestendo conti correnti bancari intestati a ditte riferibili alla cosca, garantendo in generale la prosecuzione delle attività illecite del sodalizio e la cura dei suoi molteplici interessi illeciti.

SARICA Gianpaolo, ha esercitato il potere criminale della consorteria sulle proprie aree di influenza, rapportandosi direttamente, quando non era detenuto, con CHIRICO Filippo, altro elemento di vertice della cosca LIBRI. Incontrava soggetti affiliati ai LIBRI e alle altre cosche e verificava l’andamento delle attività commerciali di interesse della compagine criminale. Per il ruolo svolto e la lealtà dimostrata alla famiglia, gli era stata affidata, direttamente dal CARIDI e per conto dei LIBRI, la reggenza della cosca sul quartiere San Giorgio Extra.

Principale collaboratore del SARICA è ZINDATO Antonio il quale, oltre ad essere stato suo autista ed esecutore delle sue direttive, era preposto alla custodia delle armi ed all’esecuzione materiale di danneggiamenti nel suddetto quartiere di Reggio Calabria. Al SARICA ed allo ZINDATO, oltre al delitto di associazione mafiosa, sono contestati i delitti di porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo e di estorsione aggravata, avendo costretto il titolare di un esercizio commerciale di arredi a rinunciare al versamento del denaro dovuto, a titolo di prezzo, per i lavori di realizzazione e montaggio di tende da sole e da interni presso l’abitazione dello stesso SARICA, intimidendo l’esercente mediante l’esplosione di 8 colpi di pistola cal. 7.65 contro la serranda del suo negozio.

SERRANO’ Giuseppe (inteso “Peppi ri Ceddi”) affiliato alla cosca LIBRI, è stato più volte delegato da CHIRICO Filippo come suo “ambasciatore”, sicché era solito incontrarsi e riunirsi con altri sodali; curava alcuni aspetti degli interessi imprenditoriali della cosca, intestandosi perfino una ditta (la INNOVA Impianti di SERRANO’ Giuseppe).

L’inchiesta ha consentito di fare luce anche sui rilevanti interessi economici e politici della cosca LIBRI, svelando il ruolo di affermati imprenditori e noti soggetti politici locali e regionali asserviti totalmente alle volontà della consorteria criminale come soggetti intranei o concorrenti esterni.

In particolare, è stato accertato come la citata cosca di ‘ndrangheta, in una sorta di proiezione aziendalistica che tende a reinvestire il frutto delle illecite attività, abbia favorito, nel corso del tempo, alcuni imprenditori che, prima facie, potevano sembrare avulsi da qualsiasi contesto mafioso, ma al quale di fatto ne sono risultati pienamente intranei.

Detti soggetti, rispondendo alle logiche ed alle strategie di sviluppo imprenditoriale pianificate dai vertici della cosca e godendo degli occulti finanziamenti e delle protezioni derivanti dalla stessa, hanno assunto posizioni di assoluto rilievo nei loro ambiti operativi. Essi si individuano nei fratelli BERNA Francesco e Demetrio, diretta espressione della cosca LIBRI che, in quanto tali, da un lato hanno sempre goduto della protezione dei soggetti apicali della citata consorteria di ‘ndrangheta, riuscendo ad avviare e far crescere in modo esponenziale le proprie attività imprenditoriali, dall’altro l’hanno, a loro volta, finanziata.

Nel corso del tempo, i fratelli BERNA hanno conquistato posizioni di assoluto rilievo nel panorama edilizio ed immobiliare di Reggio Calabria. Ad essi sono oggi riconducibili diverse imprese e società: la BERNA Immobiliare S.r.l.; la REGHION DREAM s.r.l.; la BERNA Costruzioni Società a Responsabilità Limitata la B&S S.r.l.; la BIOARCH S.r.l.; la BIOEDICOM S.r.l. la MANAGEMENT 2000 di BERNA Demetrio; la BERNA IMMOBILIARE AGENCY Società a Responsabilità Limitata Semplificata.

Francesco BERNA è, come detto, Presidente, per la Calabria, per il triennio 2017 – 2020, dell’A.N.C.E. (Associazione Nazionale Costruttori Edili). Il fratello, Demetrio BERNA, ha anche un passato di soggetto politico presso il comune di Reggio Calabria.

L’attività investigativa – effettuata sia a riscontro delle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia (e di Enrico DE ROSA in particolare), sia mediante servizi di intercettazione telefonica ed ambientale – ha dimostrato come la cosca LIBRI, nell’ottica di un sempre maggiore ed efficace sviluppo dei propri interessi criminali, oltre ad essere perfettamente in grado di interferire nelle dinamiche economico/imprenditoriali locali, è stata allo stesso tempo capace di infiltrarsi in quelle politico/elettorali del territorio cittadino, gestendo un consistente bacino di voti, convogliandoli a favore di soggetti compiacenti, senza esclusione di schieramenti politici, nell’ambito di un rapporto sinallagmatico (vincolato ai patti stipulati e ai vantaggi promessi e/o accordati), destinato a favorire non solo la singola consorteria, ma il sistema ‘ndranghetistico nel suo complesso.

I LIBRI hanno saputo elaborare, tramite il medico odontoiatra TORTORELLA Giuseppe Demetrio (con un passato di consigliere e assessore all’urbanistica al comune di Reggio Calabria) e SARTIANO Stefano, raffinate strategie finalizzate a consentire l’elezione di soggetti che potessero agire quali loro preposti negli organismi istituzionali.

Invero, l’ascesa politica del Consigliere Regionale NICOLO’ Alessandro è stata costantemente supportata, fin dagli inizi, dalla cosca LIBRI. L’attività di indagine ha fornito importanti elementi sulla centralità del ruolo svolto – per conto della citata cosca – dal binomio TORTORELLA/SARTIANO in occasione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale del novembre 2014. In quella tornata elettorale, la consorteria ha convogliato parte del proprio cospicuo bacino di preferenze elettorali, in cambio di favori, verso il suddetto NICOLO’ Alessandro, il quale venne eletto consigliere regionale in quota Forza Italia, salvo poi transitare nel partito Fratelli d’Italia, di cui è l’attuale coordinatore provinciale.

Gli interessi criminali della diade TORTORELLA-SARTIANO hanno riguardato anche ambiti di diverso orientamento politico.

Le risultanze delle attività di intercettazione hanno fatto emergere chiaramente come la cosca LIBRI puntasse a coltivare accordi mafiosi a prescindere dal colore politico, appoggiando soggetti in grado di gestire spazi di potere.

Ed infatti, l’attività investigativa ha dimostrato come detta cosca, per infiltrare le istituzioni, abbia intessuto, nel tempo, analoghi rapporti di scambio elettorale politico mafioso anche l’avvocato NACCARI CARLIZZI Demetrio, esponente locale del Partito Democratico, indagato nella presente inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa.

E’ anche indagato nella presente inchiesta, per concorso in tentata corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio anche il politico reggino ROMEO Sebastiano (attinto dalla misura cautelare degli arresti domiciliari), attuale capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale.

Colpiti da ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, per il delitto di tentata corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio sono, in concorso con il predetto ROMEO Sebastiano, ROMEO Francesco (Maresciallo della Guardia di Finanza) e LAGANA’ Concetto (esponente del Partito Democratico di Melito Porto Salvo). L’attività di indagine ha consentito di accertare come ROMEO Francesco abbia inteso avvicinare ed incontrare di persona il politico ROMEO Sebastiano, per il tramite di LAGANA’ Concetto, con lo scopo di rivelare al suddetto consigliere regionale notizie riservate su attività di indagine che lo riguardavano, in cambio di favori personali.

TORTORELLA Giuseppe Demetrio e SARTIANO Stefano devono, infine, rispondere di alcuni episodi aggravati di estorsione e turbata libertà degli incanti, connesse all’acquisito di immobili alle aste giudiziarie relative a procedure che riguardavano gli stessi indagati.