Una poltrona per due: Falcomatà-Irto, dopo le regionali scatta la resa dei conti

Pd reggino in fermento, a maggior ragione dopo le elezioni regionali. Il mal di pancia arriva anche da Palazzo San Giorgio

Si (ri)aprono le danze. Le elezioni regionali calabresi, precedute dal consueto e spesso allegorico carrozzone della campagna elettorale, si sono concluse. Le urne, che hanno visto trionfare la coalizione di centrodestra, sono ancora tiepide, ma è già di tempo di guardare al futuro. La politica raramente si concede pause e non aspetta, soprattutto in caso di situazioni in fermento. E’ sicuramente il caso del Pd, sia a livello regionale che reggino in particolare.

Anche le pietre conoscevano con quali (non semplici) premesse il Pd reggino è arrivato alle urne regionali. Da tempo infatti si assiste, non che si tratti di situazioni particolarmente sorprendenti in politica, ad una spaccatura con la divisione del partito in due anime ben distinte. Da un lato, l’area riferibile al sindaco Giuseppe Falcomatà, dall’altra quella al consigliere regionale (appena rieletto) Nicola Irto. Una sorta di remake di ‘C’eravamo tanti amati’, con le frizioni tra i due acuitesi in occasione delle ultime elezioni metropolitane, tenutesi a gennaio 2021.

Il braccio di ferro relativo alla poltrona di vicesindaco (con Falcomatà a insistere per il fedelissimo Armando Neri e Irto a proporre Giuseppe Marino) è stato vinto dal primo cittadino, con i riverberi del duello che sono arrivati sino a Roma, dai vertici nazionali del Pd. Da quel momento, se non è guerra fredda tra Falcomatà e Irto, poco ci manca.

Ad urne regionali chiuse, parte adesso una nuova sfida tra i due politici più rappresentativi del Pd sul territorio.  I risultati elettorali hanno parlato chiaro: Nicola Irto si è confermato leader assoluto, andando nuovamente in doppia cifra (10.333 i voti ottenuti), il candidato espressione di Falcomatà, ovvero Giovanni Muraca, è arrivato primo…tra gli altri, fermandosi praticamente a metà rispetto al dato ottenuto da Irto, con 5.840 preferenze. Sul podio Antonio Billari, in quota De Gaetano, con 5.351 voti, a chiudere il poker di big del Pd Mimmetto Battaglia con 3524 preferenze.

Irto vs Falcomatà, cosa accadrà adesso?

Analizzando i dati elettorali del Pd reggino, sono numerose le considerazioni possibili. La prima, vede la circoscrizione Sud del Pd perdere un consigliere rispetto alla precedente legislatura. Se Irto infatti è stato rieletto a ‘furor di popolo’, lo stesso non è accaduto con Billari, mentre Giovanni Muraca ha mancato il suo primo approdo a Palazzo Campanella, quest’ultimo anche un pò sfortunato considerato che il secondo seggio del Pd a Reggio gli è stato ‘soffiato’ da Amalia Bruni, in quanto seconda classificata tra i candidati alla presidenza.

Le 3.570 preferenze ottenute dall’Assessore ai Lavori Pubblici nel comune di Reggio Calabria, raccontano probabilmente di un malessere della città nei confronti del primo cittadino, che aveva ‘assoldato’ buona parte di assessori e consiglieri per sostenere la candidatura di Muraca.  L’analisi approfondita del voto spetterà adesso a Falcomatà stesso, che potrebbe anche riflettere su eventuali spostamenti e modifiche dell’assetto della giunta dopo la delusione della mancata elezione di Muraca.

I mal di pancia sembrano arrivare anche da Palazzo San Giorgio, luogo che non ha brillato di serenità e sorrisi in questi ultimi mesi. A stretto giro di posta rispetto al post pubblicato su Facebook da Falcomatà, con il quale il primo cittadino commentava l’esito delle urne, è arrivato sempre attraverso i social network un post sibillino del consigliere comunale Giuseppe Sera.

“La cosa più assurda di questo post elezioni, risulta l’atteggiamento di chi fa finta di nulla ed invece di interrogarsi sul perchè il centrodestra ha letteralmente asfaltato la coalizione del centrosinistra nella nostra provincia, pensa a cosa devono fare i neo eletti, per la nostra città metropolitana. Ai posteri….”, le parole di Sera.

Non è assolutamente certo che il consigliere comunale del Pd si riferisse a Falcomatà, è certo invece che il primo cittadino aveva commentato poco prima chiedendo ad Occhiuto di occuparsi della vicenda delle funzioni alla Città Metropolitana.

Duello con vista sulle politiche del 2023

E’ evidente che la sfida interna al Pd calabrese guarda con notevole interesse alle politiche del 2023. Il partito appare logorato da anni di commissariamento, l’infelice epoca Graziano potrebbe essere giunta ai titoli di cosa. Irto e Falcomatà rappresentano il futuro, comprensibile la voglia di entrambi di guadagnarsi un posto al sole in ottica nazionale.

Irto, dopo la rielezione in Consiglio Regionale (e dopo che per settimane è stato il prescelto per guidare il centrosinistra quale candidato presidente) con ogni probabilità ambirà alla Camera alle politiche del 2023. Se così sarà, cosa deciderà di fare il sindaco Falcomatà? Impossibilitato a ricandidarsi per la terza volta a Palazzo San Giorgio, ed impossibilitato a candidarsi alle politiche, il primo cittadino vedrebbe notevolmente restringersi il raggio d’azione politico, con la stretta e impervia via della candidatura a Governatore (tra 5 anni, al termine dell’era Occhiuto appena iniziata) come approdo possibile.

Curiosamente, se Irto dovesse candidarsi alla Camera alle politiche del 2023 e venire eletto, il suo posto in Consiglio Regionale verrebbe preso dal primo dei non eletti. Ovvero Giovanni Muraca, il candidato del ‘nemico’ Falcomatà. Quando si dice gli scherzi del destino…