Reggio, piste 'inciclabili': i progettisti vanno avanti, i cantieri no. Da dove si riparte?

Dopo la sospensione dei lavori di un mese fa, annunciata via social da Falcomatà, ci domandiamo: 'E adesso, che succede?'

E’ passato circa un mese dalla diretta dal titolo ‘piste inciclabili’ del primo cittadino Falcomatà con cui è stato comunicato alla città, via social, la sospensione dei lavori di ciclovie urbane e bike lane.

Basta così. Troppe le polemiche, troppi gli interrogativi irrisolti. Il sindaco è incredulo e non si spiega come sia potuto accadere. E così, il 19 febbraio, live da via De Nava, arriva l’annuncio di Falcomatà:

“Una storia nata male e che rischia di finire peggio, la sospensione dei lavori da parte del dirigente è arrivata oggi”.

E ancora.

“Adesso i progettisti spieghino alla città come sia possibile progettare una bike lane su un tratto di strada dove passa l’autobus. E spieghino come il progetto sia stato concepito”.

A distanza di qualche settimana torniamo dunque ad occuparci ancora del caso piste ciclabili.

Quale il futuro delle ciclovie urbane e delle bike lane? A 4 settimane dalla sospensione, come si sta procedendo? Sono previste modifiche? Vedremo nuovamente gli operai al lavoro per migliorare i percorsi e ultimare i lavori? Se si, quando il completamento dell’opera?

Da ricordare come il Comune di Reggio Calabria, così come numerosissimi comuni italiani, è beneficiario di un contributo di oltre 4,5 milioni di euro che prevede la realizzazione di 18 km di nuove piste ciclabili da nord a sud della città, di cui 6 si sarebbero dovuti completare entro dicembre del 2023. Il progetto contribuirebbe inoltre a creare un tratto della famosa ciclovia della Magna Grecia, il progetto della Regione Calabria condiviso con la Regione Basilicata e la Regione Siciliana, approvato in via definitiva dal Ministero delle Infrastrutture nel 2019.

Questa volta, dopo aver interpellato numerosi politici, associazioni di categoria, esperti e cittadini e dopo aver ascoltato e dato voce ai vari rappresentanti del territorio, tra denunce in Procura e cittadini infuriati, abbiamo chiesto direttamente ai progettisti i motivi del caos nonchè spiegazioni sul corto circuito che si è creato tra politici e tecnici.

Bike lane, sulla carta nessuna violazione: i tecnici difendono il progetto

All’interno dell’ufficio ‘Lavori pubblici e Grandi opere‘, al quarto piano della quarta torre del Cedir, il team di tecnici coordinati dall’arch. Doldo Bruno difende ogni singolo progetto.

Nonostante le innumerevoli critiche mosse da cittadini e politici della stessa maggioranza, i professionisti che si sono occupati del progetto insistono sulla bontà dell’opera. Tecnici e dirigenti al ramo ci presentano numerosissime tavole, ci spiegano nel dettaglio cosa è previsto nei vari quartieri, i motivi del cambiamento dei parcheggi (con numerosi nuovi stalli), dimostrando con tanto di foto come anche in altre città, ben più virtuose in termini di mobilità sostenibile, abbiano realizzato piste uguali a quella tanto discussa di via De Nava.

Bike lane, la musica non cambia: nelle altre città prevale la polemica

In effetti, seppur tra mille polemiche e scontri con i cittadini, anche in altre cittadine si è deciso di innescare una vera e propria rivoluzione della mobilità urbana che (inevitabilmente) ha fatto discutere.

C’è un però. Nelle altre città, la percentuale di utilizzo di biciclette e monopattini è ben più alta di quella di Reggio. La nostra città non è certo amica delle bici e calare dall’alto un simile progetto, seppur sulla carta apprezzabile, non è stato certo una mossa vincente.

Le bike lane, secondo quanto affermato dai tecnici del Cedir, essendo a senso unico di marcia, possono avere anche dimensioni inferiori a 1,50 m e non hanno un limite di larghezza. Sono diffuse da anni in quasi tutte le città dell’Europa settentrionale, dove si sono dimostrate delle ottime soluzioni per stimolare i cittadini a sposare una modalità di spostamento.

Bike lane, pronti i correttivi: la Giunta approverà le modifiche?

Secondo quanto raccolto, i progettisti, accertate le irregolarità nell’esecuzione dei lavori, tra cui curve a gomito, tombini non a livello, strisce bianche irregolari e sali scendi e restringimenti improvvisi, hanno già presentato una variante per correggere il progetto.

Adesso, determinate le modifiche da apportare, e definita la revisione dell’intera progettualità da parte degli uffici tecnici, la palla passa nuovamente alla politica che dovrà determinarsi.

La Giunta approverà o no la variante del progetto? Verranno risolte le innumerevoli perplessità dei cittadini? La speranza è che si possa coinvolgere davvero la cittadinanza, informarla dalla A alla Z su cosa si sta realizzando, su quelli che sono gli obiettivi e su come il progetto stravolgerà i quartieri.

Risolte le criticità, una volta approvati i nuovi percorsi, ci assicurano i tecnici, nel giro di un paio di mesi si potrà completare l’opera.