Reggio Pride, Maesi: ‘Essere gay al Sud è più difficile. Da qui parte la vera resistenza’

La presidente nazionale di Arcigay ha preso parte al corteo per le vie del centro storico: "Qui c'è l'attivismo di frontiera che fa la differenza"


In un coloratissimo sabato di fine luglio, Reggio Calabria torna a dare una lezione di diritti civili all’intero Stivale. L’unica onda pride del territorio calabrese si è tenuta, ancora una volta, nella città dello Stretto, dove l’iniziativa è divenuta, ormai, un appuntamento irrinunciabile per tutta la società, e non solo per la comunità LGBT+.

In testa al corteo la Presidente reggina di Arcigay I due Mari Michela Calabrò, assieme alla portavoce del Pride Valentina Tripepi, accompagnata dalla neo eletta Presidente nazionale di Arcigay Natascia Maesi.

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Maesi al Reggio Calabria Pride 2023

Pride Rc 2023 (10)

Non è la prima volta che un presidente nazionale sbarca in riva allo Stretto a sostegno del Pride reggino, l’anno scorso, ad esempio, ci aveva pensato Luciano Lopopolo. Nel 2023, invece, Reggio Calabria ha ospitato la prima presidente donna della storia di Arcigay.

“Una giornata di festa, ma anche di lotta politica in un contesto storico davvero particolare. Nel 2023 – ha detto ai microfoni di CityNow – dobbiamo ancora spiegare al ministro dello Sport che l’omosessualità non è una scelta, che i Pride non sono manifestazioni di esibizionismo, e che noi portiamo in piazza le nostre rivendicazioni e battaglie per un mondo più inclusivo, che ci preveda e ci comprenda”.

E su Reggio Calabria:

“Questa città, così come tutto il Sud in generale, rappresenta un mondo da scoprire e da valorizzare. E per quanto riguarda le nostre lotte, noi sappiamo benissimo che al Sud è più difficile essere gay, lesbica, transessuale, intersex, asessuale, piuttosto che altro, però da qui parte una resistenza importante. Dai margini, dalle periferie noi crediamo che possa partire la lotta ai diritti di tutte le persone, soprattutto di quelle trans e non binarie che sono quelle nel mirino di questo Governo nazionale”.

La Presidente Maesi non dimentica poi i diritti delle famiglie omogenitoriali “e delle loro bambini e dei loro bambini che si vedono negare, in questo preciso momento storico, di avere entrambi i genitori riconosciuti dallo Stato”.

“In piazza per un’Italia aperta e davvero inclusiva”

Pride Rc 2023 (13)

“Scendiamo in piazza con tantissimi giovani – ha aggiunto Maesi – per dire che vogliamo un’Italia aperta, plurale, davvero inclusiva e che possa guadagnare posizioni agli occhi del mondo e dell’Europa, considerando che siamo relegati al 34mo posto della di Ilga per tutele e diritti. Questo vuol dire che è un Paese in cui non c’è benessere per le persone Lgbt e sappiamo che questo è un indicatore per il benessere complessivo dello sviluppo di un Paese.

Questa – ha concluso la Presidente nazionale Arcigay – è una nazione in cui c’è una diffusa cultura dell’odio, quindi noi abbiamo un compito molto importante, quello di rivoluzionare e ricostruire il tessuto socio-culturale e partire da qui, da questi luoghi, è un segnale davvero fortissimo. Qui c’è l’attivismo di frontiera che fa la differenza”.