La lettera di un cittadino a CityNow: "Reggio città pittoresca? Si, come i suoi abitanti"

"Visitare la città in auto è tra le cose più belle da sperimentare. Vetture sui marciapiedi, negli angoli, in doppia fila, sugli scivoli riservati ai diversamente abili. A Reggio non ci si annoia mai..."

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino. Di seguito il testo integrale.

LA LETTERA

“Non è facile trovare aggettivi per descrivere la città di Reggio Calabria, direi quasi impossibile esprimere i sentimenti che si susseguono, affollandosi, alla sua vista.

Fossi la romantica donna inglese (personaggio TV di qualche anno fa, reso famoso da Montesano) la potrei definire “pittoresca”, molto pittoresca! Non si può negare il suo fascino, la sua invidiabile posizione, la sua storia, il suo panorama unico ed inconfondibile. E che dire della sua gente, dei suoi abitanti? Impareggiabili ed ineguagliabili: anche loro molto pittoreschi.

Basti pensare che molti di loro, per presentare più ricca e fascinosa la città agli occhi indiscreti dei turisti, si adoperano in tutti i modi a renderla ancora più bella, ponendo qua e là, lungo i marciapiedi, le vie, le piazze e negli angoli più sconosciuti, simpatici ed allegri sacchetti colorati pieni di immondizia. I più educati, oserei dire gentleman, li poggiano delicatamente in terra, quasi a non voler deprezzare il loro contenuto. Mentre i più sportivi, i veri appassionati dell’atletica, si allenano con lanci da primato mondiale: caratteristici quelli che fatti dall’auto in corsa assumono valenza superiore. Un gesto atletico di rara bellezza. Che poi sono gli stessi che, di quando in quando, si esibiscono in plastici gesti scagliando dal finestrino della propria auto ora un fazzoletto ora un pacchetto di sigarette: da ammirare la loro perseveranza negli allenamenti. Pittoresco, molto pittoresco!

Passeggiare nelle vie di Reggio è una goduria: lungo i marciapiedi – e qui il merito è tutto degli amministratori locali – crescono e fioriscono arbusti, piante ed erbe selvatiche a colorare di verde la grigia e triste pavimentazione; un tocco floreale per rendere ancora più gentile Reggio Calabria. Non basta. I probi e solerti cittadini aiutano l’Amministrazione comunale nella cura di queste spontanee “aiuole”, concimando con frequenza costante le gracili piante, grazie al “fertilizzante” che i loro cani, portati a passeggio, lasciano cadere.

Per dare ancora più piacevolezza alla passeggiata, ecco il percorso ad ostacoli: si tratta di scansare le mattonelle sconnesse e quelle mancanti, opera dell’ingegno degli uomini di questa città, che studiano, anche di notte, i metodi per rendere sempre più gradevole il soggiorno. Davvero geniali, la monotonia a Reggio non si sa cosa sia, una città muliebre che affascina e diverte. Rivoli, ruscelli e persino zampilli: acqua potabile a scorrere a mo’ di cascata dai marciapiedi come in un giardino zen. Certo, l’acqua non va sprecata, ma ciò vale per quella dei rubinetti di casa e per evitare che accada, ecco che solerti burocrati decidono che non sia il caso farla arrivare negli appartamenti.

Visitare la città in auto è tra le cose più deliziose da sperimentare. Vetture sui marciapiedi, negli angoli, in doppia fila, sugli scivoli riservati ai diversamente abili, sulle strisce pedonali: un’esperienza unica, non ci si annoia mai. Per chi ancora non conoscesse Reggio sarebbe opportuno provare l’euforia di un momento indimenticabile. Basterebbe transitare, tra le tante, sulla via De Nava – altezza ACI in particolare – o sulla via Santa Caterina: autovetture in doppia fila a far provare il brivido dello slalom, scansando tutte quelle che occupano la destra della stessa, invadendo la corsia opposta destinata al transito dei bus. Pittoresco, molto pittoresco!

Vero è che qualche volta – raramente, per la verità – ci si può imbattere negli uomini della Polizia Municipale che tendono a smontare quei bei momenti di allegrezza collettiva (verosimilmente invidiosi della libertà del cittadino) elevando qualche contravvenzione. Ma, se vogliamo, si tratta solo di un piccolo tributo da pagare alla città del “bengodi” .

Ed a rallegrare ancor di più l’esperienza della visita al centro storico ci pensano gli automobilisti in transito: clacson a tutto spiano per celebrare l’avvenimento.  E sono in tanti per la verità ad officiare questo rito, che si può senza dubbio definire un vero inno alla vita, una lode di ringraziamento innalzata al cielo per avere avuto la fortuna di essere nati nella città della Fata Morgana. Particolarmente commovente è l’uscita delle scuole, laddove i più, felici per il ricongiungimento con i propri figlioli, si lasciano andare a lunghe suonate di giubilo.

Ma la vero distrazione, un concentrato di spasso, lo trovi sulla via Giudecca: il tapis roulant è lì ad aspettare. Una giostra con il suo sali e scendi. Nel senso che si sale, ma, accorgendoti che non funziona, scendi per seguire la normale via. Per la verità non risulta ancora completa – del resto sono passati appena tre lustri dalla realizzazione e non si può pensare che in così poco tempo si possa portare a compimento un’opera tanto imponente: mica son fiaschi che si abboffano, come diceva il grande Totò – ma tempo al tempo e vedrete che tra cigolii e sbuffi della “scala mobile” la nostra arriverà a vedere la fine del progetto.

Tra storia contemporanea e storia antica la città mostra il meglio di sé: gli scavi, ad esempio! Ma non quelli archeologici: quelli vengono coperti per non essere… rovinati. Gli scavi per i lavori, aperti e mai richiusi, e tutto al fine di organizzare una gigantesca caccia al tesoro. Frotte di vacanzieri passano giornate divertendosi alla ricerca ora di un giunto ora di un mozzo. Al termine della gara, di solito viene delegato un legale, si presenta la lista della roba trovata: l’Amministrazione comunale versa il rimborso premio, previa detrazione del 30% se vuoi riscuotere la vincita subito, in caso contrario dopo qualche anno si avrà l’intero importo.

La fantasia va di pari passo con l’entusiasmo e non è raro assistere a fenomeni di autentico folclore, peculiare caratteristica dei reggini. Si può notare, infatti, la creatività dei commercianti (fruttivendoli, per la maggior parte) esporre la propria merce su banchi allestiti davanti alla porta del proprio negozio, spazi comuni per la verità, ma ben pochi notano la cosa attratti dalle primizie esposte.

Che dire, poi, quando si celebrano le festività mariane? Le vie, le strade prese d’assalto diventano, d’improvviso, proprietà privata. Dal macellaio al bar, dal salumiere al meccanico, tutti, anche quelli che di mestiere fanno altro, organizzano banchi lunghissimi approntati per la cottura delle salsicce e della carne, tra teorie interminabili di automobili in transito e relativo scarico di fumi, ideali per cibi cotti e non. E poi tavoli e sedie ad ingombrare i marciapiedi, dove il viandante può tranquillamente degustare le prelibatezze preparate da sapienti mani di artisti della brace, mentre per l’aere si diffonde un fine olezzo di carne arrosto e di cipolle in agrodolce misto a benzina e gasolio bruciati e le allegre ed eccitanti note di una tarantella eseguite dai virtuosi del tamburello. Pittoresco, molto pittoresco…