Sentenza Miramare, a Reggio tutti ne parlano (tranne il centrodestra)

A.A.A. centrodestra cercasi a Reggio Calabria. Un silenzio difficile da capire (e spiegare)

Circa 24 ore fa, il Tribunale di Reggio Calabria emetteva la sentenza relativa al Processo Miramare. Condannati il sindaco Falcomatà e gli altri imputati (buona parte della giunta del primo mandato) per il reato di abuso d’ufficio, tutti assolti invece per falso. In 24 ore, Reggio Calabria ha visto cambiare i propri riferimenti a Palazzo San Giorgio e Palazzo Alvaro (Brunetti e Versace i nuovi vice sindaci), la maggioranza in fibrillazione e il destino dell’amministrazione quantomeno incerto se non in bilico.

In un simile scenario, tutt’altro che rassicurante per i reggini già alle prese con una città reduce da anni di sofferenze, problematiche e disservizi, il centrodestra sceglie l’inspiegabile via del silenzio. Fatta eccezione per il già candidato a sindaco Antonino Minicuci, l’encefalogramma segna un andamento piatto. Forse inquilini ‘a loro insaputa’ di Palazzo San Giorgio e Palazzo Alvaro, forse inconsapevoli che sarebbe opportuno dare conto ai cittadini che hanno votato per il centrodestra alle ultime amministrative, preferiscono assistere da spettatori rispetto a quanto accaduto.

Nessun commento sulla sentenza con riferimento alle pesanti ripercussioni politiche, nessun suggerimento su come far proseguire (o interrompere) il percorso dell’amministrazione Falcomatà, nessuna proposta su come affrontare il decisivo periodo storico rispetto al Piano di Ripresa e Resilienza, nulla. Solo silenzio, probabilmente strategico, come chi si apposta sul bordo del fiume per aspettare passi il cadavere (in questo dell’amministrazione Falcomatà).

Sarebbe auspicabile invece, soprattutto verso gli elettori che gli hanno permesso l’ingresso negli enti comunali e metropolitani, conoscere il pensiero e le idee del centrodestra reggino. Probabilmente privo di un leader all’interno di Palazzo San Giorgio capace di prendere in mano il controllo della situazioni in simili situazioni, delicate e improvvise.

Possibile che nelle prossime ore (o all’inizio della settimana prossima) il centrodestra reggino si desterà dall’attuale pennichella, e urlerà in coro dimissioni per l’amministrazione Falcomatà. Contestualmente, sarebbe gradita anche una (verosimile) spiegazione rispetto al silenzio delle 24 ore, o più, successive ad una delle giornate più cruciali degli ultimi anni per il destino politico di Reggio Calabria.  Non ditelo a loro però…