‘Progetto Meridione’, dieci anni fa lo shabbat reggino

Il dieci e l’undici febbraio di dieci anni fa a Reggio Calabria si celebrava lo shabbat

Reggio Shabbat

Il dieci e l’undici febbraio di dieci anni fa a Reggio Calabria si celebrava lo shabbat, alla presenza del maskil Marco Moshè Dell’Ariccia, di Roque Pugliese, referente in Calabria della Comunità Ebraica di Napoli prima e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane poi, unitamente ad alcuni membri di quella che si potrebbe definire la proto comunità ebraica calabrese.

«Avrei voluto offrire questa testimonianza come contributo al volume sugli ebrei in Calabria, raccolta voluta dal Centro di Studi Ebraici in memoria del compianto amico e conoscitore dell’ebraismo Agazio Fraietta, scomparso lo scorso anno, ma la consapevolezza di non potere andare oltre la semplice aneddotica mi ha fatto desistere dal mio intento – commenta lo studioso Francesco Ventura – Ho pensato fosse comunque giusto raccontare questo ricordo, affinché un giorno, quando la cronaca si sedimenterà nella storia, di esso possa esserne trovata traccia.

Questo è uno dei tanti momenti felici vissuti tra le mura di casa mia, lì al Rione Marconi, frammenti di esistenza ora affidati alla sola memoria di coloro che li hanno vissuti. Dell’esperienza di quello shabbat non conservo purtroppo più neanche una foto, al pari di tutte le altre perse purtroppo per sempre dopo i fatti del marzo 2013, circostanze ben note alle cronache giudiziarie ed alle aule di Tribunale, su cui qui non mi prolungherò. Ne conservo però la gioia, condivisa con la mia famiglia, di avere in quell’occasione offerto ospitalità per un significativo momento di preghiera per la piccola comunità ebraica calabrese».

Lo shabbat reggino celebratosi nel febbraio 2012, assieme all’accensione della lampada di Hanukkah nel dicembre dello stesso anno, fu dunque uno dei tanti episodi connessi al cosiddetto “Progetto Meridione”, un programma avviato dal Dipartimento Educazione e Cultura dell’UCEI in favore degli ebrei del Sud Italia e lontani dalla Comunità di Napoli. Programma in Calabria fortemente sostenuto dai rav Gadi Piperno e Pierpaolo Punturello.