Reggio, palazzo degli uffici regionali. Le società di Tpl insorgono: 'Serve soluzione immediata'

Ancora da definire il destino dei palazzi di Via Modena, anche se si apre uno spiraglio verso la riapertura...

Reggio, ancora incerto il destino del palazzo di Via Modena che ospita circa 180 dipendenti degli uffici regionali.  Un sopralluogo infatti aveva evidenziato la presenza di gravi criticità della struttura, non derivanti dal sisma che ha interessato la città nei mesi scorsi.

Giovedi 30 marzo è stata avviata la prima fase di studio, rappresentata dall’indagine pacometrica, effettuata in assenza di personale e utile a restituire le informazioni necessarie a valutare l’eventuale rientro del personale durante la successiva fase di verifica strutturale.

Constatata, almeno per il momento, l’impossibilità di far rientrare fisicamente i dipendenti, dallo scorso 3 maggio le attività sono proseguite in smart working in attesa di capire come finirà la vicenda.

Il palazzo in Via Modena che ospita gli uffici regionali e i circa 180 dipendenti, è una sede che in questi anni è stata quotidianamente frequentata dai reggini, per una serie di attività. Si tratta infatti di uffici con sportelli dedicati al pagamento del bollo auto, pratiche del genio civile, agricoltura e del trasporto pubblico locale.

Lo stallo della vicenda, oltre a causare disagi ai cittadini, ha fatto salire il livello della tensione all’interno delle società consortili che si occupano di trasporto pubblico locale in Calabria. Attraverso due diverse lettere, inviate all’attenzione del Governatore Roberto Occhiuto e dell’assessore regionale Emma Staine, si chiedono novità certe e in tempi brevi.

La lettera della SCAR (Società Consortile Autolinee Regionali)

“Ci riferiamo principalmente alla questione inerente ai cofinanziamenti regionali per ‘acquisto di nuovi autobus di cui alla Delibera Cipe 54/2016, Cipe98/2017, DM 81/2020 e PON 2014/2020 che per la nostra societa consortile comporta I’acquisto di circa 100 autobus.

In questa fase cruciale dove alcuni procedimenti sono già in fase avanzata (Cipe 54/208), la celerità nel rilascio degli atti relativi ai nulla osta di immatricolazione dei mezzi che permetterebbe di procedere all’immissione in linea dei nuovi autobus ed alla dismissione dei più vetusti è di vitale importanza.

E’ evidente, che la disponibilità di una sede a Reggio Calabria ove velocemente confrontarsi e produrre documenti oltre che interfacciarsi e
fondamentale al fine di non disperdere alcuna delle fonti di finanziamento per il rinnovo del materiale rotabile”.

La lettera della Tr. In. Cal (Trasporti Integrati Calabresi)

“La chiusura degli uffici di Via Modena ha causato numerosi disagi per tutti i consorzi del territorio che si rivolgono a questa sede periferica per le numerose problematiche relative al TPL, sia di carattere ordinario che straordinario.

Pur consapevoli dell’importanza di avere locali adeguati allo svolgimento dell’attività lavorativa, vorremmo sottolineare I’importanza di avere una sede attiva a Reggio Calabria, presso cui il nostro consorzio, unitamente agli altri, possa rivolgersi per le delicate questioni relative al TPL. Questioni che richiedono un continuo confronto per l’espletamento corretto e tempestivo di tutti gli adempimenti necessari.

Chiediamo possa essere mantenuta attivamente una sede periferica a Reggio Calabria, indispensabile per la prosecuzione dell’efficiente e agevole rapporto fin qui intercorso tra Codesto Ente e i consorzi del territorio”.

Le società  auspicano quindi la riapertura in tempi brevi degli uffici di Via Modena o come soluzione alternativa l’individuazione di nuovi uffici che possano ospitare nuovamente le attività in presenza.

La novità degli ultimi giorni è legata all’esito dei carotaggi effettuati in queste settimane. Si starebbe valutando infatti la possibilità di riaprire gli uffici di Via Modena ‘liberando’ alcuni piani dal peso eccessivo e riportando quindi la struttura in sicurezza.

Un possibile compromesso che permettere ai dipendenti di poter rientrare fisicamente e dunque tornare a fare attività di sportello all’utenza oltre alle ulteriori attività rese impossibile con lo smart working.