Reggio, il centrodestra unito: 'Falcomatà, adesso basta. Elezioni a maggio 2023'

"Non siamo assolutamente disponibili a resistere all'arroganza e prepotenza di questa amministrazione"

Conferenza stampa del centrodestra sulla vicenda Miramare, poco prima di un consiglio comunale che si preannuncia infuocato. I consiglieri di opposizione non usano mezzi termini, e chiedono nuove elezioni a maggio 2023. In apertura di conferenza, il capogruppo di Forza Italia Federico Milia ricorda la citazione del sindaco sospeso.

“E’ vero, siamo geneticamente diversi come ha detto Falcomatà. Ancora sacrifici chiesti ai cittadini, perché? Per mantenere poltrone? Ci siamo presi qualche giorno per valutare e ancora stiamo valutando con attenzione cosa fare, abbiamo un filo diretto con Roma. Il nostro obiettivo è quello di risvegliare le coscienze con iniziative concrete e importanti”, le parole di Milia.

Demetrio Marino, capogruppo di Fratelli d’Italia, fissa l’orizzonte temporale per il ritorno alle urne. “Tutto il centrodestra è unito, ci siamo presi questi giorni per confrontarci con i nostri partiti a livello nazionale. Il nostro obiettivo è ritornare alle urne a maggio 2023, in tutta Italia c’è solo un sindaco sospeso e non dimesso. Non possiamo continuare a subire, in occasioni simili gli amministratori di centrodestra si sono dimessi. Oggi avremo un consiglio comunale senza sindaco perché sospeso e vice sindaco perché impegnato altrove, vi sembra una cosa normale?”, evidenzia Marino

Nino Minicuci si dice perplesso rispetto alla scelta di Falcomatà di ricandidarsi alle ultime elezioni comunali.

“Sapeva già che c’era questa spada di Damocle. Ha deciso deliberatamente di lasciare la città senza una guida, in un momento storico che vede Reggio Calabria davanti ad un bivio: rilancio della città o sprofondare definitivamente negli abissi.

I reggini -sottolinea il già candidato a sindaco per la coalizione di centrodestra- hanno creduto alle promesse di Falcomatà dopo sei anni di disastri, le cose sono andate ancora peggio con questo secondo mandato. Falcomatà non si è dimesso nonostante due sentenze di condanna e spera nella modifica della Legge Severino. Ma nel referendum per cambiare la legge il Pd aveva scelto di schierarsi in altro modo”.

Massimo Ripepi assicura, il centrodestra proverà con ogni strumento democratico a riportare i reggini alle urne.

“Non siamo assolutamente disponibili a resistere all’arroganza e prepotenza di questa amministrazione. Utilizzeremo tutti gli strumenti della democrazia per andare al voto a maggio 2023. Come si fa a non dimettersi dopo che 8 giudici si sono già espressi chiaramente nel merito?

Hanno avuto la faccia di approvare il codice etico e non rispettarlo. I cittadini sono bersagliati per ogni cosa, e loro si fanno regolamenti che poi non rispettano? Il Pd è diventato meloniano, stanno implorando il ministro Nordio per modificare la Legge Severino. Io sono d’accordo, ma ad oggi questa legge esiste. Amministrazione è una fabbrica di bugie, adesso basta”, conclude Ripepi.

Particolare insolito, presenti all’interno del Salone dei Lampadari per ascoltare le parole dei consiglieri di opposizione anche il sindaco f.f. della Città Metropolitana Carmelo Versace ed altri esponenti dell’amministrazione.

Mario Cardia dell’Udc ribadisce il messaggio del centrodestra, tornare nuovamente al voto: ‘E’ una vera e propria emergenza democratica. Falcomatà ha chiesto alla città di resistere, Reggio però deve tornare a correre e tutti i cittadini ci chiedono di tornare alle urne”.