Reggio, Falcomatà blinda la sua maggioranza: “Ha dimostrato di essere salda e compatta”

Le elezioni comunali sono lontane, ma non troppo.

Le elezioni comunali sono lontane, ma non troppo. Soprattutto considerando i tempi della politica. E la primavera prossima, quando presumibilmente si tornerà alle urne per rinnovare il Consiglio comunale, è già alle porte. Il sindaco Giuseppe Falcomatà, da tempo è in campo per la riconferma, mentre a parte la candidatura di Saverio Pazzano con “La strada”, gli altri sono alla finestra, in attesa che si completi lo scacchiere delle liste regionali. Tempi in cui i cambi di casacca si moltiplicano, vuoi per il classico opportunismo politico e, molto meno spesso, per collocazione ideologica. È innegabile però che Falcomatà debba quanto meno fare una conta dei voti che saranno sottratti alla maggioranza che lo ha portato sullo scranno più alto di Palazzo San Giorgio cinque anni fa. A partire dalla vicenda che lo ha visto e lo vede tuttora in contrapposizione con l’ex assessore Angela Marcianò che, in predicato di candidarsi a sindaco, è tirata dalla giacchetta da più di un partito. Poi c’è appunto la questione tutta interna alla maggioranza con diversi episodi (delegati che rimettono la delega o esponenti che cambiano continuamente partito) che, occupando le cronache giornalistiche di queste settimane, non dovrebbero fargli dormire sonni tranquilli.

Tuttavia, il primo cittadino, intercettato da CityNow, non ne fa una questione primaria, mostrandosi tranquillo, ma soprattutto preparato ad eventuali abbandoni, che comunque considera quasi fisiologici:

Mi piacerebbe che si osservassero i fatti – esordisce Falcomatà -. La maggioranza del 2014 oggi è a saldo zero, nel senso che un consigliere che era stato eletto nelle fila della maggioranza è passato alla Lega e uno che era stato eletto tra le fila di Forza Italia è passato alla maggioranza”.  Piuttosto il primo cittadino rivolge l’attenzione sull’attività dell’amministrazione: “Non era facile, e non era scontato, lo racconta la storia della nostra città e ancor di più quella recente che consegna alle cronache il quinto bilancio di previsione dell’amministrazione Falcomatà approvato con la quasi totalità dei voti della maggioranza. Per giunta, approvato in prima convocazione, quando in passato per la necessità di avere numeri certi e minori era ormai usuale aspettare la seconda convocazione”. Un episodio, questo, che Falcomatà usa come uno scudo per respingere le polemiche: “Lo dico chiaro, perché al netto di tutto quello che si può raccontare a Piazza Italia sotto le fresche frasche, poi alla chiamata dei fatti sono i fatti quelli che contano. E quando una maggioranza dimostra compattezza in quelli che sono gli appuntamenti nevralgici di una amministrazione, quelli che dimostrano se c’è più o meno unità, più o meno spaccatura, questa maggioranza ha dimostrato di essere salda e compatta. Poi l’ho detto anche al Cilea quando abbiamo presentato il bilancio di fine mandato. Noi siamo una famiglia e in tutte le famiglie si discute. Non esistono famiglie che vanno sempre d’accordo, e quelle che dicono di andare sempre d’accordo, in generale, nella vita, non sono rapporti veri. Quindi è bello e importante che in una grande famiglia, e la maggioranza lo è, ci si confronti, ci siano momenti di difficoltà e momenti più tranquilli che sono quelli che seguono le fasi della vita istituzionale di cinque anni molto intensi e molto difficili, che però abbiamo affrontato in maniera responsabile mettendo sempre la città al primo posto e al primo punto”.

Reduce dall’accoglienza non proprio calorosa che il Pd ha riservato al candidato governatore Pippo Callipo durante l’incontro pubblico con il ministro Paola De Micheli, Falcomatà si dice convinto della bontà della scelta del suo partito di sostenere l’imprenditore del vibonese. Resta da capire quanto l’affermazione o meno in Regione possa dare forza alla sua ricandidatura. Sul punto il primo cittadino sposta l’attenzione sulla coalizione e sulla necessità di ritrovare entusiasmo e unità:

L’affermazione di Callipo conta soprattutto per la Regione, per dare continuità ad un lavoro che è iniziato, per non perdere cinque anni di programmazione. Il mio auspicio – sottolinea – è sempre quello che il centrosinistra ritrovi compattezza, ritrovi unità, perché uniti non soltanto si è più forti e si vince, ma uniti si dà la dimostrazione a quell’elettorato che oggi diciamo è incerto e disorientato, quell’elettorato libero che è una fetta importante, di potersi orientare e determinare anche vedendo quelle che sono le forze in campo”.

Al momento il primo cittadino è immerso in un’agenda di inaugurazioni e annunci di iniziative che fanno mormorare i detrattori della sua amministrazione, ma Falcomatà mostra di avere un altro asso nella manica:

“Ad oggi abbiamo un Decreto Reggio che finalmente è stato sbloccato con le erogazioni da parte del Ministero che già da qualche anno, quando era ministro Graziano Delrio, hanno ripreso a consentire di riavviare e concludere diversi lavori, ma c’è un’altra parte del Decreto Reggio, perché è stato finanziato diverse volte, che ancora deve essere sbloccata ed è quella dei cosiddetti fondi perenti, e c’è la necessità di firmare questa convenzione per rinnovare il finanziamento di quelle opere inerenti quei fondi perenti. Tutte queste cose sono state racchiuse in un documento che è stato consegnato al Ministro De Micheli e che da qui alle prossime settimane vedrà l’apertura di tavoli operativi romani”.