Reggio è invivibile: ‘Se si scende in piazza, noi ci saremo’

"Una città povera e degradata, che non può dare lavoro" il duro attacco


L’Amministrazione Comunale, Sindaco ed adepti, dovrebbero chiedere solo scusa alla città  per il quinquennio di “non gestione” che in questi ultimi mesi si è, addirittura, trasformata in gestione scellerata ed anarchica.

A Reggio regna il caos: igiene da sobborgo causato da montagne di rifiuti (a rischio la salute dei cittadini), manto stradale caratterizzato da vorigini profonde (a rischio incidenti mortali),  illuminazione inesistente (a rischio la sicurezza), cantieri aperti e lavori bloccati (mancato controllo del Comune sui lavori per la fibra ottica), parcheggi incivili (congestione del traffico e relativa assenza di controlli municipali), rubinetti asciutti (l’acqua del Menta, solo falsa propaganda).

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In “sintesi “ la città è invivibile!  Ma questo Sindaco si ricandida! 

Ha il coraggio o l’arroganza di ripresentarsi alla città raccontando che i conti in disordine li ha avuti in eredità. Perché appena insediatosi non ha dichiarato il dissesto ? E volendo fare l’eroe, quali programmi di riordino finanziario ha adottato, se non vessare i cittadini con tributi impagabili ed ingiustificati, stante la totale assenza dei servizi.   Ed ancora, se le casse del Comune sono vuote, con quale superficialità ha addobbato la città a festa per Natale, senza pensare passeggiando sotto le luminarie, che circa 400 famiglie vivono del lo stipendio dalla AVR e non ricevono una lira da ben 4 mesi!

Se un minimo di raccolta dei rifiuti, grazie all’abnegazione degli operatori  viene effettuato, come si può sperare in una risoluzione imminente ad un problema che è divenuto ingestibile sia per la raccolta (fallimento del porta a porta), sia per lo smaltimento (impossibilità di utilizzare la discarica di Sambatello per mancato pagamento della quota alla Regione). 

Una città degradata, povera, ostaggio di incapaci non può dare lavoro, non può creare economia con la conseguenza che i giovani  tornano solo per qualche giorno di vacanza e chi è rimasto, al massimo, può “sopravvivere”. Piccole imprese, commercio, artigianato, tutti in ginocchio! Noi non siamo sovversivi, siamo per le regole ed il rispetto delle stesse, per la collaborazione dovesse necessitare, non spetta però a chi non è incollato agli scranni di Palazzo S. Giorgio di proporre o ricercare soluzioni.

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 Avrebbe dovuto dimettersi da tempo questa  “piccola governance”, ma il potere fa comodo e lo si continua ad esercitare in modo clientelare (vedi  promozioni ed incarichi ai burocrati comunali “amici”) Se la città, dunque, dovesse scendere in piazza per ridare dignità alla vita reggina, noi ci saremo e condivideremo la reazione.

Gabriella Andriani responsabile MAC  

 

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